Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
mercoledì 16 ottobre 2024
 
 

Dolore e speranza nel buio di Lampedusa

14/07/2014  Il regista Antonio Calenda parla di Finis Terrae, lo spettacolo sul dramma dell'immigrazione che debutta a San Miniato in occasione della 68ma Festa del Teatro, diretta da don Piero Ciardella.

Il regista Antonio Calenda
Il regista Antonio Calenda

A chiusura della 68ma Festa del Teatro, diretta da don Piero Ciardella, organizzata a San Miniato, con il patrocinio della Curia Romana, debutta l’inedito Finis Terrae di Gianni Clementi (dal 17 al 23 luglio), per la regia di Antonio Calenda, una coproduzione della Fondazione Istituto Dramma Popolare e Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.   Finis Terrae affronta il tema, purtroppo sempre di forte attualità, dell’esodo e della migrazione. Il regista Antonio Calenda aveva previsto già un anno fa lo spettacolo, insieme all’autore Clementi: «Quando San Miniato mi ha chiesto di aderire al tema proposto, ho pensato al motivo ricorrente nella storia dalle migrazioni bibliche a quelle dei nostri giorni che portano sempre la stessa drammaticità di racconti. Insieme a Clementi, abbiamo creato un testo ricco di metafore e di allusioni: durante la notte di Natale alcuni contrabbandieri, mentre stanno aspettando un carico di sigarette, vedono arrivare una barcone stracolmo di persone, tra cui una donna incinta che partorirà proprio la notte del 24 dicembre, come segno di speranza. Naturalmente, dopo le parole di papa Francesco a  Lampedusa, il tema è diventato ancora più legittimato e aderente alla contemporaneità. Per noi è stata quindi una bella e fatale coincidenza, dato che lo avevamo scritto quasi un anno fa.» 

Per attribuire maggior suggestione al racconto, Calenda non utilizzerà solo la bellissima scenografia naturale della chiesa di San Miniato, ma «per simulare la spiaggia e le rocce - prosegue -  terremo come sfondo il vuoto, il nero della notte, che diviene un simbolo: gli spettatori devono guardare verso il vuoto da cui provengono i profughi. Personalmente mi è capitato di navigare a sud della Sicilia di notte ed è veramente inquietante, quel buio assoluto mette davvero terrore e  quando penso alle donne e ai bambini che vi arrivano, talvolta soli, soffro molto

Nello spettacolo, oltre a tre attori italiani, sono presenti nove giovani di colore, provenienti dal Senegal, danzatori, musicisti che suonano gli strumenti tradizionali, così da comporre un ensemble di grande impatto.  Finis Terrae andrà poi in tournée nella prossima stagione dopo aver aperto il programma del teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, diretto da Calenda.

 

Dove e quando

FINIS TERRAE, di Gianni Clementi da un’idea di Antonio Calenda. Con Nicola Pistoia, Paolo Triestino, Francesco Benedetto, Ismaila Mbaye, Ashai Lombardo Arop, Moustapha Dembélé, Moustapha Mbengue, Djibril Gningue, Ousmane Coulibaly, Inoussa Dembele, Elhadji Djibril Mbaye. Regia di Antonio Calenda. Scene di Paolo Giovanazzi. Costumi di Domenico Franchi. Luci di Nino Napoletano. Produzione Fondazione Istituto Dramma Popolare, Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.

Dal  17 al 23 luglio in Piazza Duomo a San Miniato, dal 22 al 26 ottobre 2014 al  Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Trieste e poi in tournée. Info: tel. 0571 400955, tel. e fax 0571 418289, segreteria@drammapopolare.it, www.drammapopolare.it, tel. 040 3593511, fax: 040 3593555, e-mail: info@ilrossetti.it, www.ilrossetti.it.

I vostri commenti
3

Stai visualizzando  dei 3 commenti

    Vedi altri 20 commenti
    Policy sulla pubblicazione dei commenti
    I commenti del sito di Famiglia Cristiana sono premoderati. E non saranno pubblicati qualora:

    • - contengano contenuti ingiuriosi, calunniosi, pornografici verso le persone di cui si parla
    • - siano discriminatori o incitino alla violenza in termini razziali, di genere, di religione, di disabilità
    • - contengano offese all’autore di un articolo o alla testata in generale
    • - la firma sia palesemente una appropriazione di identità altrui (personaggi famosi o di Chiesa)
    • - quando sia offensivo o irrispettoso di un altro lettore o di un suo commento

    Ogni commento lascia la responsabilità individuale in capo a chi lo ha esteso. L’editore si riserva il diritto di cancellare i messaggi che, anche in seguito a una prima pubblicazione, appaiano  - a suo insindacabile giudizio - inaccettabili per la linea editoriale del sito o lesivi della dignità delle persone.
     
     
    Pubblicità
    Edicola San Paolo