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domenica 09 febbraio 2025
 
 

MIgrazioni: "La politica è indietro rispetto alla storia"

23/11/2015  Concluso a Pozzallo, in Sicilia, il Colloquio “Mediterraneo: una strada nel mare”, organizzato da Rinascita Cristiana e del “Mouvement International d’Apostolat des Milieux Sociaux Indépendants” (Miamsi).

Sull'immigrazione «la politica è tremendamente indietro rispetto alla storia e all’attualità». Intervenendo a Pozzallo, in Sicilia, al Colloquio internazionale "Mediterraneo una strada nel mare", organizzato da Rinascita cristiana e dal Miamsi, monsignor Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo, denuncia una politica miope. «Se l’Europa, che va verso un progressivo e irreversibile invecchiamento, non vuole perdere il livello di progresso che ha raggiunto, deve cambiare testa e strada», dice il vescovo. E aggiunge: «La colpa dell’Occidente, come pure dell’Italia, è non aver compreso pienamente la complessità della questione delle migrazioni. L’Europa non ha un progetto di politica alta sulle migrazioni, né l’Italia né la Sicilia, che pur avendo sempre accolto, non ha una legge sulle migrazioni. La Chiesa deve gridare forte perché altrimenti avrà la colpa di omissione nel non aver aiutato la comunità a guardare avanti».

Concludendo i lavori del Colloquio, il cardinale Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio consiglio per i migranti e gli itineranti, ha aggiunto che «la religione gioca un ruolo importante nel promuovere l’accettazione della realtà in continua evoluzione e con l’impegno a sviluppare il rispetto per persone di diversa provenienza, in particolare laddove gli effetti delle migrazioni sono più fortemente sentiti accrescendo il rispetto per la dignità di ogni singolo individuo, e favorendo l’unità del genere umano, la religione può aiutare lo Stato a contribuire alla progettazione responsabile e alla gestione pacifica del mondo globalizzato moderno». Per la Chiesa, ha concluso il cardinale, «la migrazione diventa l’occasione per promuovere una vera cattolicità, caratterizzata in primo luogo da una vera e propria apertura, dall’accoglienza e dal rispetto delle diverse culture, portando ad un’esperienza di vera fraternità».

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