(In alto: Sinisa Mihajlovic con Adriano Galliani)
"Il peggio deve ancora arrivare". Il "profeta" Mihajlovic il 6 dicembre 2015, davanti alle telecamere, pronuncia questa frase. Esatto, così è avvenuto, e per la precisione quattro mesi dopo aver pronunciato quelle parole. A scatenare l’ira del patron Silvio è stata l’ennesima sconfitta patita contro la Juventus per 2 a 1. Una partita nemmeno tanto brutta per i rossoneri, considerando che sono riusciti a mettere in difficoltà Pogba e compagni per tutto il primo tempo. Caso vuole che proprio in quell’occasione Balotelli decida improvvisamente di tornare a fare il calciatore, così prende una traversa e serve l’assist per il gol del difensore meneghino Alex. Si, Mario ha giocato bene, troppo tardi però, troppo tardi per convincere tutti che il lavoro di mister Sinisa non è stato così male.
Certo il tecnico serbo qualche errore l’ha fatto in questa stagione, non è riuscito a dare un gioco chiaro alla squadra e, forse, nonostante la fama di “uomo duro”, ha coccolato troppo i suoi, specie di fronte ai giornalisti. Rimane un dato di fatto: ennesimo fallimento, un altro allenatore esonerato lasciando la compagine di Berlusconi al sesto posto con il Sassuolo di Di Francesco alle calcagna. Ergo, viene il sospetto che la responsabilità non sia solo del difensore ex Inter, ma che ci siano ben altre cause che hanno portato a questo ormai infinito tracollo della squadra capitanata da Riccardo Montolivo. In primis ci sono cessioni clamorosamente sbagliate, come quella di Saponara, centrocampista che ad Empoli sta facendo bene e sta dimostrando quanto sarebbe servito, oggi, alla ditta Berlusconi & C. .
Non solo questo, perché mai vendere Cristante e El Shaarawy, entrambi giovani di grande prospettiva? Bisognerebbe chiederlo a Galliani. Ma a fare scalpore, in negativo, sono gli acquisti della campagna estiva per un totale impressionante di 90 milioni di euro, considerando i vari Bacca, Bertolacci, Romagnoli, Balotelli e via dicendo. Uno degli uomini sotto accusa è proprio il colombiano Carlos Bacca, colui che doveva essere il grande campione, e che invece si è dimostrato spesso evanescente, specie nei momenti decisivi. Per non parlare di “super Mario”, arrivato di gran carriera dall’Inghilterra, il giocatore che doveva risollevare le sorti, ma che invece si è fatto notare solo ed esclusivamente al di fuori dei 90 minuti canonici di una partita. Insomma, si direbbe che forse sarebbe stato molto meglio mantenere alcuni calciatori mandati via e ingaggiarne di meno (considerando che i nuovi arrivi sono risultati molto costosi e hanno influito pesantemente sul bilancio societario). Del resto il Manchester City, in Premier League, dimostra che non basta avere talenti costosissimi e famosissimi, ma ci vuole anche un amalgama, una compattezza e un gioco di squadra (che il City, come il Milan, ha dimostrato di non avere).
Dunque dopo i saluti di Mihajlovic inizia l’era dell’ex tecnico della primavera Christian Brocchi. Sicuri che sia una scelta giusta oppure ci si trova di fronte ad una situazione simile a quella vissuta a Palermo con continui ed inutili cambi di guida tecnica? Solo il tempo lo potrà dire, certo è che i tifosi rossoneri ormai sono stanchi e sfiduciati. Quanto a Miha, è l'agnello sacrificale si una situazione su cui ha poche colpe. Non si sa quando e dove, ma tornerà, vedrete.