Mancano 176 giorni all’Expo di Milano e la Veneranda Fabbrica del Duomo annuncia come parteciperà all’evento. «Dando il senso del mistero perché, come diceva Einstein, “chi non ha il senso del mistero è un uomo mezzo morto”», riassume monsignor Borgonovo, arciprete della Chiesa simbolo della città.
Fin dal giorno d’apertura della manifestazione, il primo maggio, il Duomo avrà un ruolo da protagonista. Al calare del sole, il campanone della Cattedrale suonerà a festa e coinvolgerà progressivamente tutte le campane della diocesi, mentre la banda dell’Esercito eseguirà un grande concerto sulle terrazze, tra l’armonia delle guglie. Ma questo è solo uno dei dodici appuntamenti che la Veneranda Fabbrica ha in programma, confermando una tradizione che la lega all’Expo da più di un secolo. Già nel 1906, nella precedente edizione che aveva visto l’Esposizione universale svolgersi a Milano, vi partecipò esponendo antichi documenti e frammenti marmorei.
«Sono sbalordito e ammirato dalla qualità delle proposte, realizzate senza grandi annunci in un silenzio operoso», ha commentato il commissario governativo Giuseppe Sala, intervenendo alla presentazione. Del resto, l’investimento è notevole anche da un punto di vista economico: in previsione di almeno un raddoppio dei visitatori del Duomo rispetto agli attuali 100mila a settimana (6 milioni all’anno), la Veneranda Fabbrica investirà 35-40 milioni di euro tra lavori e restauri. Per ora ne sono stati trovati la metà, tra sponsorizzazioni private e fondi governativi, ma anche piccole donazioni dei fedeli di uno o due euro. Tutti i dodici appuntamenti avranno al centro il Duomo, luogo di fede e di abbraccio tra il cuore della Lombardia e il mondo.
Da sinistra: Angelo Caloia, presidente della Veneranda Fabbrica del Duomo, e il Commissario governativo per l'Expo, Giuseppe Sala.
A marzo, sul lato Nord vedremo comparire un
barcone simile a quelli che per secoli hanno trasportato i pesanti
blocchi di pietra, grazie al sistema di chiuse dei Navigli ideato da
Leonardo. Il marmo bianco arrivava, e arriva tuttora, dalle cave di
Candoglia, sulla sponda sinistra del fiume Toce, all’imbocco della
piemontese Val d’Ossola. Dal 1387, sono gli operai della Veneranda Fabbrica a trasformarlo in pietra che sembra accarezzare l’infinito. Ad aprile sarà
invece una copia a grandezza naturale della Madonnina ad essere
posizionata in Piazzetta Reale, in modo da rievocare l’avvincente
episodio di quando l’originale fu collocato in cima al Duomo; nello
stesso mese, sulle terrazze si svolgerà un evento di arte contemporanea:
Tony Cragg, artista di fama internazionale, con le sue opere animate da
movimenti ascensionali verso il cielo, si confronterà con le guglie
della Cattedrale. E poi ancora, la ristrutturazione dei sotterranei del
Duomo e della vicina chiesa di San Gottardo in Corte, a giugno la rappresentazione del Mosé di Gioacchino Rossini usando come sfondo le immagini tratte dalle vetrate secolari e dagli arazzi del Duomo, a luglio concerti
di duecento musicisti da 15 nazioni sulle terrazze al tramonto, mentre
il mese successivo, sempre sulle terrazze, uno spettacolo in prosa darà
voce agli scalpellini che hanno costruito il monumento.
Infine, altri concerti e, grazie alle nuove tecnologie, giochi di
suoni e colori in 3D all’interno della chiesa. Insomma, se il tema di
Expo sarà l’alimentazione, la Veneranda Fabbrica porterà l’energia della
cultura per nutrire la mente. Il suo presidente Angelo Caloia
spiega: «Abbiamo scelto di svelare al mondo il nostro scrigno di
racconti e conoscenze. Entrando in comunicazione con il Monumento e con
quell’infinito ponte gettato tra passato, presente e futuro, l’uomo di
ogni tempo vive un’atmosfera di armonia e di pace. Il Duomo spalanca le
proprie porte per accogliere milioni di persone e misurarsi con le
culture della Terra». Come per anni hanno ripetuto in dialetto i
milanesi, i sei mesi di Expo saranno infatti un evento «long cumè la fabrica del Domm».