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Milano
 

Milano, il card. Scola apre un ufficio per accogliere i fedeli separati

07/05/2015  Si tratta di un servizio pastorale, che partirà l’8 settembre prossimo, per aiutare le coppie sposate e in crisi, o già sulla strada della separazione, a fare la scelta migliore per il proprio futuro e a viverla in maniera conforme all’insegnamento della Chiesa. «La comunità cristiana», scrive l’arcivescovo Scola, «è impegnata, in modo del tutto particolare, ad accompagnare le famiglie ferite»

Un Ufficio diocesano per assistere e accompagnare il cammino delle coppie che sono separate, legalmente o di fatto, o che sono giunte alla scelta di farlo. L’ha voluto l’arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, per permettere alle coppie in crisi di riflettere, essere aiutati da consulenti esperti e poter fare la scelta migliore per il proprio futuro.

L’Ufficio per l'accoglienza dei fedeli separati, ovviamente gratuito, aprirà il prossimo 8 settembre e il cardinale Scola, in una lettera ai fedeli della diocesi, ha spiegato che avrà il compito di agevolare, «laddove ce ne siano le condizioni, l'accesso ai percorsi canonici per lo scioglimento del matrimonio o per la dichiarazione di nullità». Per ora sarà una sperimentazione di tre anni. Poi si vedrà. La sede principale sarà in Arcivescovado a Milano con due “sedi” distaccate a Lecco e Varese. Gli esperti in teologia, diritto e psicologia ascolteranno anche chi proviene da un'altra religione ma si è sposato con un cattolico.
«La comunità cristiana», scrive Scola, «è impegnata, in modo del tutto particolare, ad accompagnare le famiglie ferite. I mass media stanno dando molta eco alle problematiche delle famiglie ferite e ad altre questioni scottanti affrontate dall’assemblea sinodale. Spesso, tuttavia, non riescono a cogliere la vera natura del lavoro dei padri sinodali e della partecipazione del popolo di Dio alla preparazione di tale lavoro».

Lo scopo dell’Ufficio è quello anzitutto di ascoltare le coppie che si rivolgono ai consulenti, poi tentare, se possibile, una riconciliazione rinviando la coppia a uno dei consultori familiari cattolici presenti in diocesi, rendere consapevoli i fedeli della possibilità di introdurre la domanda per la verifica di nullità, illustrando loro il senso del procedimento canonico previsto e consigliandoli sul modo con cui procedere e, in generale, invitare marito e moglie a prendere atto della condizione di separazione, esortandoli a viverla in modo conforme all'insegnamento della Chiesa.

L’Ufficio, spiega ancora il cardinale Scola, «è espressione diretta della cura del vescovo verso i fedeli» e intende «favorire l’accelerazione dei tempi per un eventuale avvio del processo di verifica di nullità; collaborare con l’opera dei consultori familiari, le cui competenze restano immutate, e con i patroni stabili del Tribunale ecclesiastico». Poi l’arcivescovo di Milano cita l’intervento finale di papa Francesco al Sinodo straordinario sulla famiglia dello scorso ottobre: «Ora abbiamo ancora un anno per maturare, con vero discernimento spirituale, le idee proposte e trovare soluzioni concrete a tante difficoltà e innumerevoli sfide che le famiglie devono affrontare; a dare risposte ai tanti scoraggiamenti che circondano e soffocano le famiglie».
L’Ufficio voluto dalla diocesi ambrosiana va esattamente in questa direzione con l’auspicio, conclude il cardinale, che «possa rappresentare una modalità per far brillare la bellezza e l’importanza della famiglia presso tutti i nostri fratelli».  

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