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giovedì 20 marzo 2025
 
 

Milano cambia musica

25/04/2012  Una visita del ministro Ornaghi porta buone notizie per la cultura milanese: status autonomo per la Scala e nuovi finanziamenti e prospettive per l'orchestra Verdi.

Un secolo di attesa: ma alla fine il Teatro alla Scala di Milano ha ottenuto l’autonomia. Già Arturo Toscanini 100 anni fa l’aveva invocata. E tanti sovrintendenti hanno lavorato perottenerla. Ora Stéphan Lissner (59 anni, parigino), direttore e sovrintendente del Teatro dal 2005, presentando pochi giorni fa la Stagione 2012-1013 ha confermato che il Governo, nella persona del ministro Lorenzo Ornaghi, ha firmato la relativa delibera.


Ma in che modo cambia la vita di un Ente che si appresta a festeggiare il doppio centenario della nascita di Verdi e Wagner e a pensare all’Expo 2015? “L’autonomia è un abito per il teatro. Per creare, inventare e sviluppare un nuovo progetto dal punto di vista gestionale, per affrontare un momento difficile che nessuno può negare", ha detto Lissner. 

E il pericolo di privatizzazione, visto che l’intervento pubblico è sceso dal 61 al 37%? “E’ un altro problema: la Scala continuerà a essere finanziata dallo Stato e dagli Enti pubblici, ma potrà assumere maggiori decisioni autonome”, ha spiegato il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, presidente della Fondazione. Nella pratica il potere di indirizzo e controllo della attività spetterà sempre al consiglio di amministrazione, ma il sovrintendente avrà le mani più libere, e, soprattutto, potrà non allinearsi a leggi di carattere nazionale. 

Un esempio? “Per anni non abbiamo potuto assumere a tempo indeterminato strumentisti dell’orchestra, vincolati da obblighi di legge. Ora questo non avverrà più e ci permetterà di curare meglio la qualità”, ha detto Lissner. Anche in termini di sovvenzioni del Fus (il Fondo unico per lo spettacolo che dovrebbe garantire la vita di teatri, orchestre e opera lirica) c’è una grossa novità: “La percentuale a noi destinata non potrà scendere sotto il 14,65%”, spiega il sovrintendente. Che ribadisce il ruolo internazionale e di immagine del nostro più famoso Teatro: 850 dipendenti che diventano 1.100 nel pieno della stagione (troppi, secondo alcuni, rispetto ai parametri europei), prezzi sempre altissimi ma tante iniziative per offrire ai giovani l’ambita poltrona. E questa sembra essere la cosa che sta più a cuore al Sovrintendente e al Sindaco

Il Teatro alla Scala non è la sola istituzione milanese ad aver ricevuto le attenzioni del Governo. Perché anche la Fondazione Orchestra e Coro Giuseppe Verdi si è vista riconoscere un impegno ormai decennale. Nata 20 anni fa dalla passione di un direttore ormai scomparso, Vladimir Delman, e di un ex politico patito di musica, Luigi Corbani, la Verdi, diretta per alcuni anni da Riccardo Chailly, è la più attiva delle realtà milanesi: composta da giovani, ha sempre dovuto combattere contro le ristrettezze di bilancio.


Seguitissima nelle sue esibizioni, è stata applaudita dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ha suonato al cospetto del Papa. Nel corso di una visita amichevole all’Auditorium che la ospita, il ministro Lorenzo Ornaghi, dopo aver assistito a uno stralcio di prova, ha confermato ai presenti ed al direttore generale Corbani l’impegno a sostenere le attività dell’istituzione: “Vogliamo mettere la Verdi in condizione di svolgere il ruolo che le compete. Un ruolo milanese, lombardo, ma anche internazionale”. 

Lo stanziamento? “Due milioni di euro all’anno”. Corbani da parte sua ha spiegato al Ministro che l’orchestra non offre semplicemente una Stagione sinfonica di alto livello a un pubblico appassionatissimo: ma va nelle scuole, nelle carceri, ospita bambini e ragazzi, effettua registrazioni discografiche con grandi artisti. Non solo: svolge attività per chi si avvicina alla musica con lezioni, esperienze in cori e orchestre, compreso un corso di canto “per stonati” e una serie di lezioni per imparare a leggere la musica (sito:www.laverdi.org). 

Nell’immediato Corbani ha anche sottolineato la presenza dell’orchestra al grande Incontro mondiale delle Famiglie a inizio giugno. A pochi giorni dalla presentazione del nuovo cartellone, dunque, l’Orchestra G. Verdi può guardare agli anni a venire con maggiore serenità. Confermandosi una realtà che sa pensare al futuro: “L’auditorium è già attrezzato per le riprese – ha concluso Corbani - vorremmo arrivare direttamente nelle scuole grazie a internet”.

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