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venerdì 18 aprile 2025
 
 

Raiola: Supermario come lo vedo io

30/01/2013  E' uno degli agenti più quotati del calcio internazionale, noto per gli affari milionari che procura ai suoi assistiti. "Tutti mi cercano perchè voglio bene ai giocatori".

Mino Raiola è l’ultimo dei  grandi procuratori e da tempo, ormai, è al centro delle più importanti trattative di calcio mercato. Tra i suoi assistiti ci sono Zatlan Ibrahimovic, Paul Pogba, Vladimir Weiss e Robinho. E soprattutto (Super) Mario Balotelli, freschissimo protagonista di un clamoroso ritorno nel campionato italiano.

Carmine, detto Mino, non ama esporsi. Alle parole preferisce i fatti. E negli anni ne ha fatti parecchi. Fiuto per gli affari, passione per il calcio e grande sicurezza l’hanno aiutato a crearsi una certa autorità nell’ambiente. Parla sette lingue e dice di non aver mai cercato nessuno. Sono i calciatori che lo inseguono e lui sceglie i migliori sulla piazza. Mino è cresciuto in Olanda, dove i suoi genitori sono emigrati dalla provincia di Salerno, ed attualmente segue una ventina di giocatori.


- La qualità più importante che deve avere un procuratore?


"Voler bene ai suoi calciatori."


- Che rapporto ha con gli allenatori?


"Quando è possibile, un rapporto di reciproco rispetto. Anche quando intervengo per tutelare i miei giocatori non c’è mai niente di personale".


- Lei è più caro rispetto agli altri procuratori o i compensi di un procuratore sportivo si basano sulla valutazione di mercato dei giocatori che assiste?


"Sono caro quando il giocatore non funziona. Quando l’assistito è richiesto ed è un fuoriclasse la mia parcella diventa irrilevante".


- Chi vorrebbe aggiungere ai calciatori che segue?


"Mi bastano quelli che ho, per il momento".


- È vero che anche Ibrahimovic è venuto a cercarla?


"Credo che sia normale. Non posso farmi pubblicità da solo. Sono i calciatori che mi scelgono e che vogliono lavorare con me". 


- Ibra potrebbe andare al Napoli?


"No, ha solo detto che gli piace il calore, la passione che trasmettono i tifosi del Napoli. Credo che non sia possibile per due ragioni. Non vuole andarci lui e la società partenopea non l’ha chiesto".


- Se avesse avuto la possibilità di diventare un grande campione a chi avrebbe voluto assomigliare?


"A tanti… A Pavel Nedved per professionalità e impegno. A Zatlan Ibrahimovic per tecnica e forza estrema. A Mario Balotelli per la sua genialità. Ho anche una grande ammirazione per Sherrer Maxwell per come sta in campo e per la sua eleganza."


- Cosa servirebbe ai nostri tifosi per tornare ad amare il calcio e non disertare gli stadi?


"Prima di tutto una diversa gestione degli impianti. E poi, occorre cambiare mentalità dentro e fuori i campi. Il vero tifoso rappresenta il futuro del calcio. Merita di essere coccolato e riportato negli stadi perché un campo da calcio vuoto porta alla morte del campionato. Io cambierei anche tutto il sistema calcistico. Cambierei sia la Lega Calcio, sia la Federcalcio. Insomma,  la politica sportiva e anche la politica in generale. Ma una cosa positiva c'è...".


- Quale?

"Peggio di così non può andare. Quindi, si può solo migliorare."


- Supponiamo che lei non sia un procuratore. Dia allora un consiglio a Galliani e Berlusconi.


"Con Silvio Berlusconi non ho mai avuto il piacere di parlare ma a Galliani ho detto che questa deve essere la stagione della rivoluzione per la squadra. Solo così si possono gettare le basi per un Milan che possa tornare protagonista nei prossimi anni. Occorre ricreare un nuovo gruppo. Tutte le società dovrebbero portare avanti la politica dei giovani di grande talento e avere allenatori che danno fiducia alle nuove generazioni. Solo così il campionato si potrà rigenerare. "


- Chi vincerà il campionato quest’anno?

"Chi fa più punti, chi più ci crede. Non penso che la Juve creda di averlo già vinto. Napoli, Lazio, Inter e anche il Milan possono ancora farcela."


- Non le piace la parola impossibile, vero?


"Non mi piace perché ritengo che nulla sia impossibile, se lo si vuole veramente."


- SuperMario è così difficile da gestire?

"I giornali, purtroppo, scrivono il 99% di notizie non vere. E come dice Mario io sono il suo procuratore e non il suo ufficio stampa. Non devo replicare a tutte le notizie che escono. Tengo a precisare, però, che il ragazzo non è come la maggior parte della gente crede perché influenzata da quello che legge. Parliamo per esempio dello "scontro" con Mancini, il suo allenatore del Manchester City: il giorno dopo, Mancini ha detto che è stato lui a spingerlo, ma tutto questo è passato inosservato perché non interessa. Questo è un giornalismo che non mi piace. Si parla solo del male perché fa notizia. Anche la frase di Silvio Berlusconi in cui definiva Mario una mela marcia ha fatto il giro del mondo, ma la rettifica ha avuto una diffusione molto più limitata. Perché?"

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