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domenica 16 febbraio 2025
 
 

MInori: la task force del Papa

07/12/2013  Un nuovo strumento per una sempre maggiore tutela dei minori. Per prevenire, per aiutare, per sostenere bambini, bambine e genitori. E per rafforzare quel ruolo educativo che la Chiesa dovrebbe sempre avere

È uno sguardo sulla vittima quello che chiede papa Francesco. Con la Commissione per la protezione dei fanciulli che il Papa ha deciso di istituire su consiglio degli 8 cardinali riunitisi dal 3 al 5 dicembre, si rafforza la lotta della Chiesa alla pedofilia. “Aggiungendo una parte molto importante”, spiega monsignor Marcello Semeraro, vescovo di Albano e segretario del “G8” del Papa, “cioè la parte della presa in carico, della cura amorevole dei più piccoli. È come se, allo sguardo del giudice si sommasse quello del medico. Commissione e Congregazione per la dottrina della fede diventano dunque complementari per assicurare un intervento a tutto tondo in questo campo”. Perché la preoccupazione del Papa, emersa fin dai primi giorni del Pontificato e poi specificata in più occasioni, è quella di tutelare e supportare in primo luogo le vittime degli abusi. D’altra parte, già lo scorso 5 aprile, come recita il comunicato della Congregazione per la Dottrina della fede pubblicato subito dopo l’udienza del Papa al prefetto, monsignor Gerhard Ludwing Müller, papa Francesco aveva raccomandato di “agire con decisione per quanto riguarda i casi di abusi sessuali, promuovendo anzitutto le misure di protezione dei minori, l’aiuto di quanti in passato abbiano sofferto tali violenze, i procedimenti dovuti nei confronti dei colpevoli, l’impegno delle Conferenze episcopali nella formulazione delle direttive necessarie in questo campo tanto importante per la testimonianza della Chiesa e la sua credibilità”. 
Nell’ultima sessione di lavori, il G8 dei cardinali è ritornato sull’argomento soffermandosi in particolare sulla necessità di elaborare linee guida, programmi di formazione per chi lavora o è in contatto con i minori, di collaborare con le autorità civili, di studiare misure di prevenzione. “È uno sguardo amorevole che cerca di mettersi dalla parte delle vittime e dei parenti dei piccoli”, aggiunge monsignor Semeraro, “perché la giustizia deve fare il suo corso, ma non è sufficiente la punizione dei colpevoli. Occorre una azione pastorale che si faccia carico delle sofferenze di queste persone, che possa curare le loro ferite. In questa ottica la commissione sarà di aiuto al Papa per avere uno sguardo di insieme su queste vicende e studiare i modi migliori perché la Chiesa sia presente sempre meglio accanto a chi soffre”.  

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