«Salvo imprevisti, la legge
arriva in aula alla Camera
il prossimo 25 ottobre.
Gli emendamenti sono
stati tutti votati e da parte
del Pd c’è l’impegno a non modificare
la norma quando arriverà al Senato.
Quindi, siamo in dirittura d’arrivo». L’onorevole Sandra Zampa
(Pd) è “madrina” del disegno di legge
sui minori stranieri non accompagnati.
Una norma che finalmente metterà
in atto una serie di misure di protezione
verso i bambini e i ragazzi immigrati
che giungono soli in Italia.
«Qualcuno ha obiettato», prosegue
la parlamentare, «che fare una legge di
questo tipo è discriminatorio, perché
distingue gli stranieri dagli altri minori.
Non è così. È una legge per loro,
perché sono in una situazione di grande
vulnerabilità, che recepisce nel nostro
ordinamento i diritti sanciti dalle
convenzioni delle Nazioni Unite».
La legge è importante perché…
Per molte ragioni. Ho iniziato a
occuparmene nel 2011. Quell’anno
ne erano arrivati meno di 3.500. Nel
2016, già ora, sono quintuplicati. Questo
ci dice che la migrazione riguarda
sempre di più fasce giovani, e sempre
più giovani. Non siamo di fronte a
fatti straordinari, ma strutturali, che
proseguiranno per molto tempo. È
importante che dopo il primo viaggio
pericoloso per arrivare in Italia, non
debbano farne un secondo, altrettanto
pericoloso, all’interno dell’Europa.
Un Paese civile non può accettare che
lavorino, che siano sfruttati o abusati,
vittime anche del traffico di organi».
E le altre ragioni?
«Dare uno strumento ai sindaci
per avere le risorse per l’accoglienza.
Oggi se un minore sbarca in un certo
luogo, va in carico a quel territorio,
sotto tutti gli aspetti. Se si tratta di
30 ragazzi, non mette in difficoltà il
bilancio di un Comune, ma se sono 5
mila sì. Con la legge i minori andranno
in carico agli Sprar, il Sistema di protezione
per richiedenti asilo e rifugiati.
Siamo il primo Paese che si dota di una
legge specifica per i minori stranieri».
Perché tanti minori scompaiono?
«Molti sono convinti di dover continuare
a nascondersi e rischiano di finire vittime delle reti criminali».
È sufficiente?
«Dobbiamo fare di più: metterli in
sicurezza fin dalla partenza, ad esempio
con i corridoi umanitari e con un
sistema di informazione che potrebbe
essere curato dalle Ong operanti nei
loro Paesi d’origine. E dobbiamo proteggerli fino all’arrivo in Italia».
VISTO DA FC
Tra gennaio
e giugno 2016
sono 5.222. Questo è il numero di
minori stranieri non accompagnati
dichiarati “scomparsi”. Hanno
lasciato i centri di accoglienza e di
loro si sono perse le tracce. Ventotto
al giorno. Forse sono scappati per
continuare il loro viaggio verso
altri Paesi europei. Forse. Oppure
– questo è il timore – sono finiti
preda di reti criminali. «Ragazzi
che diventano invisibili, uscendo
dai radar della legge, e diventando
ancor più vulnerabili a fenomeni
di violenza e sfruttamento», segnala
Oxfam, l’Ong internazionale.
Lo scrive in un rapporto (intitolato
Grandi speranze alla deriva)
nel quale spiega che «nonostante
l’impegno della società civile e di
molti Comuni e Regioni, il sistema
di accoglienza italiano appare
ancora inadeguato a tutelare
i bambini non accompagnati
e i loro diritti». Quanto a coloro che
compiono i 18 anni, la situazione
non è migliore: «Molti vengono
semplicemente cacciati dai centri
in cui soggiornavano, finendo in
mezzo a una strada», sottolinea
Oxfam. Che fare? Anche perché sono
sempre di più i minori che arrivano
in Italia da soli: 18.400, in questa
parte del 2016.