Mio figlio ha 9 anni e da alcune settimane non sta bene. Prima si trattava di un mal di pancia serale. I controlli pediatrici hanno escluso qualsiasi causa organica. In effetti, quando si è aperto ha cominciato a spiegare di avere paura di morire e di non voler andare a letto la sera perché in preda a pensieri spaventosi. Nello stesso periodo, ha cominciato ad avere paura di avere il Covid e di poterlo trasmettere ad altri. Di notte ha cominciato ad avere incubi, sognando persone cattive che lo vogliono uccidere. Di giorno è sereno, ma quando si fa sera iniziano le sue paure. Lui fortunatamente le esterna e di notte cerchiamo di focalizzare delle immagini di cose che a lui piacciono o ci mettiamo a leggere così da distogliere i brutti pensieri. Cosa possiamo fare in più? LAURA
— Cara Laura, le paure nei bambini sono sempre esistite. I bambini, come tutti noi, hanno paura della morte e da soli non sanno attraversarla né superarla. C’è bisogno che al loro fianco sentano di avere adulti disponibili ad ascoltarli, a sostenerli, ad aiutarli a comprendere che non tutto può essere tenuto sotto controllo e che le cose che ci inducono ansia, angoscia e terrore non possono essere tenute chiuse dentro un armadio.
C’è bisogno che vengano viste in faccia (per quello che sono) e affrontate con la consapevolezza che nessuno è solo nel suo viaggio nella vita e ha sempre attorno persone a cui può dire ciò che lo fa stare male e che gli incute ansia e angoscia. Poi, naturalmente, il passo successivo è affrontare ciò che temiamo e comprendere che spesso è un’ombra che come un fantasma si insedia nella nostra mente, rubandoci serenità. In questo momento sono tanti i bambini in preda ad ansie e paure che diventano una sorta di pensiero fisso che li tiene in ostaggio.
Il tempo lungo del Covid con le minacce che ha messo nelle nostre vite e ora la guerra in Ucraina sono due “macrotemi” che sono entrati, giorno dopo giorno, nella trama del loro mondo interiore, rubando serenità e pace. Puoi leggere con tuo figlio il bellissimo albo illustrato Il gioiello dentro me di A. Llenas (Gribaudo ed.), che permette di vedere i tanti “strati” – fatti di timori, ansie, paure – che possiamo sovrapporre nel nostro spazio interiore fino a coprire la nostra vera essenza. Potrebbe essere una lettura “liberatoria” per il tuo bambino. Ma credo anche che – avendo lui manifestato sintomi organici e non riuscendo a uscire dal “loop” che lo tiene intrappolato – potrebbe essere utile rivolgersi a uno specialista. I bambini devono imparare a parlare delle loro paure, ma al tempo stesso la paura non deve provocare in loro un’ansia irragionevole, spiazzante e bloccante. Che poi la sua interpretazione del loro bene sia diversa dalla vostra sarebbe un discorso diverso, su cui forse potreste provare a tenere un piccolo consiglio di famiglia. Sicuramente alla presenza di tua moglie che, in quanto sua figlia, si potrà permettere di parlare con una certa schiettezza! Sono certa che potrete arrivare a concretizzare un’idea che accontenti tutti.
Quando ero piccola nella casa della nonna maschi e femmine di varie generazioni costruivano un grande plastico ferroviario a cui ognuno collaborava, chi progettando la parte elettrica, chi creando cespugli di spugna o rocce di sughero, chi costruendo casette, chi dipingendo sul muro montagne finte...
Un ricordo allegro che mi è tornato alla mente sfogliando un albo, Le favole della Valle di maggio (Edizioni Progetto Cultura) nato da una bella collaborazione tra due genitori, Diana Tumbarello e Francesco De Luca, che hanno avuto l’idea di coinvolgere nel loro progetto, non a caso sottotitolato “Una famiglia in una favola”, la figlia Matilde, che frequenta la quinta elementare, e la nonna Angela Mastrangelo, insegnante di Francese in pensione. La bambina ha dato molti spunti a papà e mamma per le storie di vari animali e oggetti inanimati che parlano, mentre la seconda ha realizzato le illustrazioni. Sfogliandolo si comprende subito il lavoro di squadra che li deve aver coinvolti, suscitando a vicenda la creatività degli altri e facendo emergere anche tanti insegnamenti, dai più piccoli connessi alla vita di tutti i giorni, ai più impegnativi legati ai valori che permeano le pagine, caratterizzate da una serenità capace di invitare chi legge a buttarsi a propria volta in qualcosa di simile. Con la consapevolezza che, prima ancora del risultato, sia determinante il lavoro condiviso. Scrivere a:infamiglia@famigliacristiana.it«Di certo tua suocera è motivata al bene dei bambini. Di quale sia questo “bene” potreste discuterne in un piccolo consiglio di famiglia»