Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
venerdì 04 ottobre 2024
 
Intelligenza problematica
 

«Mio figlio plusdotato ha un QI record, ma zero amici. Come posso aiutarlo?»

26/10/2023  «Il quoziente intellettivo di mio figlio è superiore a 130 e questo dovrebbe rappresentare un vantaggio per lui. Invece ha problemi a scuola, gli insegnanti gli riservano un trattamento speciale che finisce per farlo isolare dai compagni. Lui soffre di frequenti scatti di rabbia. Da genitori ci sono strategie per migliorare la situazione?» Risponde Alberto Pellai

Ho un figlio che è certificato come plusdotato. Il suo quoziente intellettivo è superiore a 130 e questo dovrebbe rappresentare un vantaggio per lui. 

In realtà a scuola, lo scorso anno, è stato tutto faticosissimo. È entrato nella prima classe della secondaria di primo grado della nostra città. Gli altri compagni, anche per gli anni difficili del Covid, erano molto indietro in termini di abilità e competenze cognitive.

I docenti sapevano della plusdotazione di nostro figlio e cercavano di fornirgli stimoli di apprendimento più intensi e complessi di quelli destinati agli altri alunni, ma lui era sempre annoiato.

Inoltre, non è riuscito a legare con nessuno e a volte ha avuto scatti esplosivi di rabbia, ottenendo anche note di richiamo sul registro. Questa cosa gli si è ritorta contro: qualche genitore degli altri compagni ha allertato il proprio figlio invitandolo a stare alla debita distanza dal nostro, così da evitare di trovarsi coinvolto in situazioni che sarebbero potute essere penalizzanti. 

Di fronte ad un nuovo anno scolastico ci domandiamo come genitori se ci sono strategie specifiche da implementare per evitare che nostro figlio si trovi di nuovo a dover affrontare il suo stato di plusdotato con una sensazione di fatica, se non frustrazione all’interno della sua esperienza di classe. CARLOTTA

 

La risposta di Alberto Pellai

 

– Cara Carlotta,la tua lettera pone molti quesiti.

Dovrebbe essere indirizzata, in prima istanza, al corpo docente della classe che tuo figlio frequenta, perché – essendo consapevole dello stato di plusdotazione del ragazzo – dovrebbe affrontare la situazione con molti più accorgimenti in grado di non farlo sentire annoiato e un pesce fuor d’acqua. 

Come spiega bene Lara Milan nel libro Plusdotazione e talento. Guida rapida per insegnanti (Erickson), il soggetto plusdotato entra in classe con specifici bisogni sia in ambito cognitivo che in ambito emotivo. 

Gli va garantito un “ritmo” di apprendimento funzionale all’intensa intuitività con cui si avvicina ad ogni nuova nozione. Come chiarisce l’autrice, «i ragazzi gifted tendono a mettersi in gioco se ritengono il compito significativo e non per un semplice senso del dovere. Con loro non funzionano note e punizioni», e per meglio permettere loro di ottimizzare la propria esperienza di classe ottenendo il massimo vantaggio e piacere,

si dovrebbe organizzare «un angolo di lavoro dove svolgere attività diversificate», magari sotto la guida di un docente specializzato che fornisce indicazioni e stimoli personalizzati

Il libro consigliato da Alberto Pellai sul tema ragazzi plusdotati

Plusdotazione e talento. Scuola secondaria di primo grado. Guida rapida per gli insegnanti

Avete mai pensato alle strategie più efficaci per coinvolgere e valorizzare alunni e alunne con plusdotazione a scuola? Questo libro, nello stile di un quaderno di Teacher Training, propone suggerimenti e indicazioni utili per rispondere ai loro bisogni cognitivi e socio-emotivi. Perché un alunno o un'alunna gifted ha bisogni specifici, ma NON è problematico/a.

 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo