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giovedì 12 settembre 2024
 
dono “natalizio”
 

Mio marito in ospedale e la piccola grande generosità di quel pranzo regalato dalla vicina

17/01/2024  «Ho il marito in ospedale, ho il fiato sospeso, quando arrivo a casa non so nemmeno cucinarmi qualcosa…» Leggi la risposta di Mariateresa Zattoni

Ho il marito in ospedale, ho il fiato sospeso, quando arrivo a casa non so nemmeno cucinarmi qualcosa… Ma la vicina, quasi lo sapesse, mi suona e mi dice: «Ti ho portato la cena!». E così per ben tre volte! «Ma perché?», le ho chiesto. «Perché si avvicina Natale», mi ha risposto frettolosa... e io che credevo che non sapesse cucinare... Come dirle grazie?

ROSALBA

 

Leggi la risposta di Mariateresa Zattoni

– Intanto grazie, cara Rosalba: tu ci inviti a gustare le premesse per i doni natalizi. Proviamo a elencarle: la vicina si accorge della tua allucinante stanchezza quando torni dall’ospedale dove è ricoverato tuo marito; lei sente che apri il garage e subito il tuo volto le viene incontro: immagina la tua stanchezza, la tua non-voglia di badare a te stessa e allora... provvede con i doni natalizi! Piccole cene preparate per te e, fra l’altro, gustose: tu scopri che sa cucinare bene e infi ne, alla tua richiesta del perché di tante premure, lei quasi si scusa, tira in ballo la vicinanza del Natale... Forse non sa di essere una vera maestra nell’arte dei doni: un dono è tale se raggiunge l’altro nel suo desiderio e nel suo bisogno, se cioè il volto dell’altro si fa presente, vero, attuale, identifi cabile.

Allora è un dono “natalizio”, cioè che sa di nascita, di novità, di gratuità. Il Bambino che festeggiamo a Natale è proprio così: tutto dono, gratuito, inimmaginabile nella sua verità e nella sua povertà. Un regalo può essere di marca diversa: anonimo, scambiabile (quanti regali si riciclano!), mercifi cabile, perché chi lo dona aspetta il ricambio. Un dono è, invece, un sorriso della vita, proprio quello che si è dipinto sul tuo volto nel ricevere la cena! Grazie!

 
 
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