Lo confermano i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità: a partire dal prossimo decennio, due miliardi e mezzo di persone rischieranno di vederci male da lontano: saranno miopi. «Questo difetto della vista che, a seconda dell’entità, si manifesta con una visione nitida da vicino, ma sfocata da lontano, ha varie cause. C’è quella genetica, che consiste in un’eccessiva lunghezza del bulbo oculare, oppure in una maggiore curvatura della cornea, la membrana trasparente davanti all’iride. Ma, all’origine del problema, ci sono anche fattori ambientali e comportamentali, come l’uso eccessivo di computer, tablet, smartphone e una vita sedentaria, in ambienti chiusi», dice Paolo Tassinari, medico oculista presso l’Azienda ospedaliera universitaria di Ferrara.
Se fissiamo sempre lettere, numeri e altri segni su uno schermo a dieci centimetri dal nostro viso, il cristallino – la lente all’interno degli occhi – si gonfia per mettere a fuoco la visione da vicino. Poi le immagini vengono fissate sulla retina, tessuto nervoso che elabora ciò che vediamo inviandolo al cervello. «Questo fenomeno, definito dagli oculisti “accomodazione”, non deve continuare per ore e ore: ogni 20 minuti andrebbe interrotto, così da permettere al cristallino di sgonfiarsi, rilassarsi ed essere pronto per vedere le cose lontane», aggiunge il dottor Tassinari.
COME SI MANIFESTA
Uno dei primi sintomi della miopia è proprio la fatica a leggere a distanza, mentre si continua a vedere bene da vicino. Inoltre, chi ha questo problema tende a fregare spesso le palpebre e a strizzare gli occhi nel tentativo di mettere meglio a fuoco le cose lontane. Se il difetto visivo è di origine genetica, è opportuno fino alla maggiore età correggerlo con gli occhiali o le lenti a contatto. «Successivamente, in età adulta, il suggerimento è quello di ricorrere all’intervento chirurgico che modifica la curvatura della cornea, permettendo così la corretta visione: le tecniche più all’avanguardia sono la laser a eccimeri o a femtosecondi. Altra opzione è quella di inserire lenti artificiali all’interno dell’occhio, metodica nota come Iol fachica. Altra possibilità è la sostituzione del cristallino naturale, la lente che permette la messa a fuoco dei raggi visivi sulla retina», spiega ancora Tassinari. Ci sono poi lenti a contatto in grado di essere utilizzate solo nelle ore notturne e tolte di giorno. Questi metodi correttivi premono sulla cornea, la appiattiscono e inducono una regressione transitoria della miopia permettendo la giusta messa a fuoco.
PIÙ VITAMINE
Fin da ragazzini, è bene trascorrere maggior tempo all’aria aperta, almeno un’ora al giorno, come rivela uno studio del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa, perché la luce naturale sembra stimoli la visione e il corretto sviluppo dell’occhio. Ma c’è anche chi suggerisce di prestare attenzione alla dieta, aumentando le dosi giornaliere di frutta e verdura, alimenti ricchi di vitamine. La A, per esempio, è indispensabile alla retina che la “consuma” ogni volta che arriva un segnale luminoso. Si trova nei mirtilli, nelle carote, nel fegato, nel burro, nelle uova. Fondamentali le vitamine del gruppo B contenute nei cereali integrali, carne, crostacei; e la C che ritarda l’invecchiamento dell’occhio, protegge i capillari e favorisce l’irrorazione sanguigna. Ne sono ricchi prezzemolo, broccoli, cavoli. Da non dimenticare la E, che contribuisce a mantenere una buona ossigenazione dei tessuti oculari.
Via libera a verdure fresche crude, uova, latticini, olio extravergine di oliva, che contengono oligoelementi che favoriscono la microcircolazione negli occhi. Infine, altri due consigli. Ricordarsi di ammiccare più spesso: davanti a tablet e Pc, si tende a sbattere le palpebre da due a tre volte in meno del solito, con la sensazione di occhio secco. È bene, invece, inumidire l’occhio naturalmente. Secondo: dopo aver guardato lo schermo del Pc, del tablet o del telefono per non più di 20 minuti consecutivi, alzare lo sguardo osservando che cosa c’è a 20 metri di distanza per 20 secondi. Così si cambia la messa a fuoco e si permette il rilassamento del cristallino.