Don Marta e don Allegri, i sacerdoti liberati.
Giampaolo Marta e Gianantonio Allegri, i sacerdoti "fidei donum" della diocesi di Vicenza, e la suora canadese Gilberte Bussière, rapiti all'inizio di aprile in Camerun, sono stati finalmente liberati e sono stati portati in aereo a Maroua, nel Nord del Paese, dalle forze di sicurezza camerunensi. Proprio nella zona di Maroua si trova la parrocchia di Tcheré, a circa 800 chilometri dalla capitale Yaoundé, da dove i tre erano stati sequestrati
I particolari della liberazione non sono ancora noti, ma si sa che i tre religiosi sono stati trovati all'alba nei pressi del confine con la Nigeria. Alla notizia della liberazione padre Federico Lombardi, portavoce della sala stampa vaticana, ha sottolineato che "la liberazione dei tre religiosi, sottolinea il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, "è una notizia che ci riempie di gioia. Il Santo Padre, che fin dall'inizio aveva seguito la drammatica vicenda, ne è stato tempestivamente informato. Ringraziamo il Signore perché questa vicenda è giunta a una conclusione positiva". Ma ha anche aggiunto: "Continuiamo a pregare e ad impegnarci perché ogni forma di violenza, odio e conflitto nelle diverse regioni dell'Africa e nelle altre parti del mondo possa essere superata, e rinnoviamo il ricordo e l'impegno per le molte altre persone innocenti di diversa condizione ed età che, come ben sappiamo, rimangono vittime di inaccettabili sequestri in diversi luoghi di conflitto". E' evidente, nelle parole di Lombardi, la preoccupazione per la sorte del gesuita padre Paolo Dall'Oglio, tuttora prigioniero in Siria dopo quasi 11 mesi di sequestro.
Secondo le analisi più diffuse, i tre religiosi sarebbero stati rapiti dai miliziani di Boko Haram, la setta islamista responsabile di una lunga serie di cruenti attentati contro le chiese, le scuole e in generale contro la comunità cristiana della Nigeria. Il loro più recente e clamoroso atto di terrore è stato il rapimento delle 200 ragazze rapite a metà aprile e tenute prigioniere nella foresta di Sambisa , un'area boscosa di 60 mila chilometri quadrati che offre più di 250 varchi verso i Paesi confinanti ed è quindi praticamente imposswibile da controllare.
Da uno di questi varchi sarebbe appunto arrivato in Camerun, e quindi alla parrocchia di Tcheré, il commando di Boko Haram che ha rapito i due religiosi italiani e la suora canadese. Le missioni della zona, d'altra parte, erano sotto pressione da diverso tempo e gli stessi religiosi avevano limitato i loro spostamenti proprio perché consci della minaccia sospesa sul loro capo.