Usa tre parole monsignor Giancarlo Perego, direttore di Migrantes, per commentare il discorso di papa Francesco a Lampedusa. Tre parole pronunciate dallo stesso Papa e che “sono quelle che più mi hanno colpito dell’omelia. La prima è morte, la seconda indifferenza e, infine, perdono”.
- Cosa ci dicono queste tre parole?
«La prima, morte, ci dice dell’attenzione che dobbiamo avere per i morti del Mediterraneo; la seconda ci parla della globalizzazione dell’indifferenza che chiede, come risposta, la globalizzazione della solidarietà. E poi perdono: la richiesta di perdono da parte di tutti noi per la morte di tanti nostri fratelli e sorelle, per il loro abbandono e per il loro sfruttamento soprattutto da parte delle nuove mafie della tratta degli esseri umani».
- Cosa ci dice ancora questo viaggio del Papa?
Possiamo leggere un parallelismo tra il discorso di Giovanni Paolo II, proprio ad Agrigento, nella Valle dei Templi, nel 1992 che riguardava soprattutto la mafia e venti anni dopo la condanna delle nuove mafie internazionali da parte dell’attuale pontefice, mafie che guadagnano sulla tratta degli esseri umani.
- Qual è l’impegno al quale si sente chiamata Migrantes?
L’impegno che ricaviamo è quello, soprattutto, di non dimenticare, di vincere l’indifferenza anche nelle nostre comunità e una maggiore responsabilità sociale e politica dei cristiani di fronte alla tutela della dignità dei nostri fratelli e sorelle in cammino e in fuga.