“La diocesi di Cerreto Sannita - Telese - Sant’Agata dei Goti ha donato il suo Vescovo Domenico Battaglia alla diocesi di Napoli e da qui è stato scelto il nuovo vescovo di Cerreto Sannita - Telese - Sant’Agata dei Goti: questo è uno scambio di doni che ci fortifica”. Con queste parole il cardinale Crescenzio Sepe, ex arcivescovo di Napoli, ha suggellato la decisione di papa Francesco.
Monsignor Giuseppe Mazzafaro, neo-vescovo, opererà nel segno dell’Arcivescovo Metropolita di Napoli Domenico Battaglia. Un continuum voluto proprio da papa Francesco che rafforza un legame importante ‘di fratellanza e amicizia’ tra le due diocesi e perché no, l’avvio di un nuovo modello di chiesa che - come ha sottolineato Battaglia - presta attenzione alla ‘corresponsabilità dei laici'.
Monsignor Giuseppe Mazzafaro è nato a Napoli 66 anni fa. Dopo aver lavorato per circa vent’anni come agente di commercio e da sempre vicino alla comunità di Sant’Egidio, arriva la vocazione. Ex segretario particolare del cardinale Sepe, ruolo che gli è stato riconfermato dall’attuale Arcivescovo Battaglia, Monsignor Mazzafaro è anche esponente della Comunità di Sant’Egidio, parroco della chiesa di San Gennaro all’Olmo e prelato di San Gennaro. “Quando il Nunzio mi riferì che il Papa mi aveva scelto come Vescovo di Cerreto Sannita - Telese - Sant’Agata dei Goti ho sentito tanta emozione per una nuova tappa che si apriva improvvisamente nella mia vita - ha spiegato il neovescovo Mazzafaro - ho timore verso la responsabilità del Ministero, verso tutto il popolo santo che mi viene affidato, di non divenire un burocrate e un amministratore, ma di essere un fratello, un sacerdote tra i fratelli e le sorelle, amico dei poveri, dei sacerdoti e di tutto il popolo di Dio. Essere Vescovo chiede un’accelerazione nel comunicare il Vangelo, la priorità nella vita di un cristiano e di una comunità. Un impegno che la comunità di Sant’Egidio con cui sono cresciuto spiritualmente mi ha trasmesso sin dal primo giorno”.
A Napoli l’annuncio del nuovo Vescovo è stato letto dall’Arcivescovo Metropolita Domenico Battaglia, Don Mimmo come ama farsi chiamare e forse non è un caso se Monsignor Giuseppe Mazzafaro ha sottolineato la sua volontà di essere un sacerdote tra fratelli e sorelle. “Ringrazio Don Mimmo per il lavoro svolto finora nella diocesi da cui proviene, troverò tanti frutti già maturati e sono sicuro di poter raccogliere frutti da quando da lui seminato in questi anni. Lui ha seminato e io raccoglierò, anzi noi raccoglieremo - ha concluso Monsignor Mazzafaro sottolineando anche il lavoro che sta invece svolgendo a Napoli l’arcivescovo Battaglia - Don Mimmo introdurrà la Chiesa napoletana con umiltà e coraggio nella stagione che i tempi nuovi richiedono confermando , e già lo sta facendo, che la Chiesa resta un punto di riferimento necessario soprattutto in un contesto fragile e confuso come quello del tempo che stiamo vivendo. Vivo il paradosso di essere il suo successore e questo è un dono”.
Preghiera, povertà e pace, i pilastri della comunità di Sant’Egidio, sono invece l’augurio che l’Arcivescovo di Napoli Domenico Battaglia ha espresso nei confronti di Monsignor Mazzafaro. Battaglia, visibilmente emozionato ha sottolineato l’umiltà del prelato e il suo essere ‘faticatore instancabile’. “Papa Francesco ha guardato nella nostra diocesi, Don Giuseppe continuerà un’opera che avevo iniziato in quella chiesa bellissima che mi ha formato - ha concluso Battaglia - Queste sono terre che hanno bisogno di ripartire dalla preghiera per lasciare che il Signore abiti nel nostro cuore. Mi ha colpito di Don Giuseppe il suo essere amico dei poveri e ricco del Signore. I poveri ti danno amicizia, speranza, coraggio e amore. Per questo essere nella Chiesa di Cerreto Sannita - Telese - Sant’Agata dei Goti significherà essere artigiano e costruttore di pace”.