Calerà forse stasera il sipario sulle indagini di Salvo Montalbano, commissario di Vigàta, cittadina fantastica della Sicilia. Su Rai1 andrà in onda "Il metodo Catalanotti", trasposizione del romanzo di Andrea Camilleri. Diretto dallo stesso protagonista Luca Zingaretti, dopo la scomparsa dello storico regista Alberto Sironi, è un episodio molto particolare perché, ha detto l’attore e regista «per la prima volta, il personaggio tradisce tutte le sue credenze, compresa la sua amata Livia. Camilleri opera una sorta di tradimento nei confronti del suo personaggio. Per tanti anni, ci ha abituato a un uomo che teneva tantissimo alle sue nuotate mattutine, al suo lavoro, alla sua Sicilia e alla sua Livia (Sonia Bergamasco), che se è vero che abitava lontano da lui (Genova), era un punto di approdo sempre. Qui, sovverte tutto, come se Cappuccetto Rosso andasse a fare una rapina in banca. Abbiamo adottato dal punto di vista recitativo, una recitazione sopra le righe, come commedia dell'arte. Così, i duetti con i vari personaggi, sono uno stilema di recitazione che se adottati in un altro film, sarebbero assurdi. Questo episodio resterà nella memoria di tutti, forse perché Camilleri presagendo la sua fine ha fatto sì che questo sia una sorta di testamento. Ci sono tutta una serie di temi che abbiamo apprezzato nella scrittura 'camilleriana', che ora si trovano tutti insieme". Il tradimento di Montalbano "non è soltanto simbolico, ma è anche fisico. Per la prima volta, infatti, il cade in tentazione grazie a una bellezza particolare, verso una collega qui interpretata da Greta Scarano».
Aggiunge il produttore Carlo degli Esposti, della Palomar: "Siamo a quota 37 film per questa collection. Questo film in onda quest'anno è tratto da un romanzo molto importante di Andrea: è un punto di snodo del racconto di Montalbano, che dà la circolarità della passione e del tradimento legato al mondo del teatro, tanto amato da Camilleri. Questo è uno degli ultimi tre film che abbiamo prodotto in una tempesta perfetta che ha visto sparire il nostro mentore e timoniere Camilleri e ci ha fatto sparire di botto, mentre stavamo girando, Sironi e lo scenografo Riccieri. Luca Zingaretti ha preso il timone di questi ultimi tre film e sono contento che la casualità ci porti ad andare in onda l'8 marzo, perché è una storia con tanti personaggi e sfumature femminili". Quindi ha aggiunto: "Cosa ne sarà di Montalbano? E' passato un anno dalla tempesta perfetta ora è presto. Il covid ci impedisce di tornare sul set con la tranquillità che ci ha contraddistinto in questi anni: ci sarà un momento, dopo il Covid, in cui prenderemo una decisione. Per me e per altri Montalbano è eterno, è prematuro davvero fare una previsione dipende da tante circostanze".
LA TRAMA
Carmelo Catalanotti è stato assassinato, una pugnalata nel petto, ma quest’ammazzatina, fosse anche solo per la strana compostezza della salma e l’assenza di sangue, presenta subito qualcosa di strano.
Presto Montalbano scopre che la vittima era uno strozzino, benché a suo modo “equo” o almeno non particolarmente esoso.
Ma Catalanotti non era solo un usuraio, era anzitutto un fervente e originale artista di teatro, anima e fondatore della Trinacriarte, attivissima compagnia di teatro amatoriale di Vigàta.
La Trinacriarte non è una semplice filodrammatica, buona parte dei suoi soci sono letteralmente posseduti, quando non addirittura invasati, dalla passione del teatro; e Carmelo Catalanotti era il guru di cotali adepti, un guru che sapeva essere geniale, ma anche crudele e sadico.
Tanto che Montalbano si rende conto che proprio all’interno della sua arte, del suo personalissimo e inquietante Metodo, è la soluzione del mistero della sua morte.
A complicare questo già non facile caso ci si metterà l’incorreggibile Mimì Augello, che nel tentativo di sfuggire al marito cornuto della sua ennesima amante, si imbatterà con grande sorpresa in un cadavere.
Cadavere che, però, con sorpresa ancora maggiore non riuscirà più a ritrovare.