Giorgio Moroder è una leggenda vivente. Senza atteggiamenti da star che, probabilmente, non gli sono mai appartenuti neanche ai tempi d'oro della sua carriera quando, pioniere dell'elettronica e padre della dance music, lavorò con artisti di fama mondiale, generando una vera e propria rivoluzione musicale e culturale che ispirò intere generazioni. Una leggenda il cui rispetto è sottolineato dal lungo e sentito applauso con cui i giornalisti lo accolgono in Sony. Lui non se lo aspetta e si emoziona. Noi per lui. "Allora farete i bravi...", esclama sorridendo. In uscita, il 16 giugno, il suo nuovo lavoro da solista, Déjà vu, dopo trent'anni di silenzio.
Ma prima dell'album e della curiosità che lo accompagna, il pensiero corre all'uomo che abbiamo di fronte, che virtualmente ha condiviso un pezzo della nostra vita firmando le colonne sonore di film cult più belle di tutti i tempi: Flashdance, La storia infinita, Scarface, American Gigolo, fino all'ultima Top Gun, passando per Beverly Hills Cop II e numerose altre. Un uomo che ha vinto tre Oscar, quattro Golden Globe, quattro Grammy, più di cento tra dischi d'oro e di platino e che nel 2004 è entrato nella Dance Music Hall of Fame. Un uomo che ci ha regalato il talento immenso di Donna Summer. E che a settantacinque anni decide di tornare. E lo fa con un album in dodici tracce che vanta collaborazioni, i cosiddetti featuring, di primissimo piano. E con due dj set in Italia, il 24 e il 25 luglio, rispettivamente a villa Ada a Roma e all'Estathe' Market Sound ai Mercati Generali a Milano.
L'album non è per niente nostalgico, anzi...
"È un mix di suoni retro e moderni. Il pezzo di Sia è la combinazione migliore, dove si sentono gli strumenti tipici del disco, come archi e chitarra, in maniera favolosa. Ci ho messo l'entusiasmo di un bambino e mi sono divertito tantissimo, senza stress mentali perché alla mia età non ho più niente da dimostrare. Sono entusiasta delle collaborazioni. L'idea vincente è stata quella di mescolare nomi forti come Kylie Minogue, Britney Spears, Sia, Kelis con artisti nuovi e molto interessanti come la svedese Marlene, Mikky Ekko, Charli XCX, Foxes, Matthew Koma. Alla mia età non puoi permetterti di scegliere: è la casa discografica che ti fa delle proposte e tu le valuti mettendoci le tue idee. É stato un lavoro lungo. Una volta per fare un disco si entrava in studio e in poche settimane si finiva. Oggi che con la tecnologia tutto dovrebbe essere più semplice ci possono volere anche due anni"
A cosa dobbiamo questo suo ritorno? Ha forse abbandonato il golf, cui si era dedicato dopo il ritiro?
"E' tutto merito dei Daft Punk che due anni fa mi hanno voluto come ospite nel loro Random Access Memories (disco premiato come Album of the Year ai Grammy, ndr), con un brano di nove minuti Giorgio by Moroder. Visto il successo, qualcuno ha pensato di rimettermi al lavoro.
74 is the new 24, è la settima traccia dell'album. É così che si sente oggi?
Dal 26 aprile sono settantacinque. Il look è della mia età, ma me ne sento venticinque. Incontro ragazzi che mi fanno i complimenti per dei miei pezzi di quarant'anni fa neanche famosissimi. Grazie ai nuovi media oggi si riesce a trovare di tutto.
Con chi vorrebbe lavorare?
"Lady Gaga. Con Chris Martin dei Coldplay ho remixato Midnight e mi ha detto che gli piacerebbe registrare un pezzo prodotto da me. Ora sto lavorando alle musiche del nuovo videogioco del film della Disney Tron, a un musical sulla storia della disco e sui dj, sul genere di Mamma mia!,con pezzi miei storici e altri nuovi e a un film ad alto budget in America ancora top secret. Noto che nelle colonne sonore usano molto i miei suoni degli anni '70 e '80. Lei ha scoperto la regina della dance music, Donna Summer.
Cosa le manca dell'Alto Adige, la sua terra d'origine? ù
"Un buon panino con lo speck".