Diritti, troppo spesso negati, di mamme spesso sole che in Italia e nel Sud del Mondo devono farsi carico dell’intera famiglia. Se n’è discusso nel pomeriggio del 5 maggio a Milano, in vista della Festa della mamma, durante un aperitivo solidale promosso da WeWorld, organizzazione che da oltre 15 anni si occupa di difendere i diritti dei bambini e delle donne più vulnerabili. La campagna di sensibilizzazione sul tema, lanciata tre anni fa, prosegue. E i fondi raccolti giovedì sera serviranno per realizzare il reparto maternità nell’ospedale di Ewaso Ngiro, in Kenya, che potrà essere ristrutturato e allestito con apparecchiature e presidi medici per le cure prenatali, postnatali e pediatriche. «Nascere a Ewaso Ngiro infatti è una sfida che ogni giorno centinaia di giovani donne affrontano da sole, senza alcun aiuto o supporto medico, per dare alla luce i loro bambini. Una sfida per la sopravvivenza che troppe volte mette in pericolo la vita delle mamme e dei neonati partoriti nella solitudine e nella paura di non farcela, di non riuscire a sopportare le complicazioni di un parto difficile», fanno notare da WeWorld. All’incontro nello studio fotografico del maestro Renato Marcialis, intitolato “Mothers. L’amore che cambia il mondo” (che è anche un libro fotografico solidale, in edizione limitata, di Fabio Lovino), è intervenuta Anna Maria Fellegara, vicepresidente di WeWorld: «Non possiamo restare indifferenti quando ogni giorno, nel mondo, 800 donne muoiono per cause legate al parto; quando in Italia rientrare al lavoro dopo aver avuto un figlio è considerato un privilegio. Nel nostro Paese il sostegno alle mamme lavoratrici è molto carente, e questo è ancora più preoccupante quando sono loro le uniche a farsi carico della gestione della famiglia e dell’educazione dei figli. E io, che sono mamma, so bene quanto difficile sia conciliare lavoro e famiglia, impegno sociale e compiti dei bambini, performance economiche con gli spaghetti al pomodoro». Difendere i diritti delle mamme, ha proseguito Fellegara, «significa garantire i diritti delle donne: vedere il loro benessere (sotto il profilo della salute, educativo, sociale, lavorativo) solamente in funzione dei diritti dell’infanzia rischia di costringere la donna nel ruolo di addetta all’assistenza dei figli e non come portatrice di diritti propri. Una mamma è prima di tutto una donna». Spazio anche a Riccarda Zezza, autrice di “Maam. La maternità è un master che rende più forti uomini e donne; a Monica Weisz, responsabile dei progetti Africa WeWorld; a Laura Ballio e Giusi Fasano, giornaliste del Corriere della Sera e autrici di Maternità. Il tempo delle nuove mamme. Madrina della serata: Francesca Senette, giornalista televisiva e amica di WeWorld. Sul sito dell’organizzazione è possibile scaricare un biglietto d’auguri da consegnare proprio l’8 maggio.