«Sulle unioni civili si continua a rimestare nell’equivoco» afferma Gian Luigi Gigli, presidente del Movimento per la vita. «Qualcuno pensa, in questo modo, di riuscire a portare a casa i risultati cercati, ma così non si aiuta né la comprensione né la soluzione delle questioni aperte. Una cosa sono i diritti individuali e quelli per ogni forma di convivenza solidaristica, richiamati anche dalla CEDU nella sentenza odierna. Altra cosa è il riconoscimento nei fatti di un matrimonio sotto mentite spoglie».
«Non ci arrenderemo mai a questa prospettiva che aprirebbe
inevitabilmente la strada a una totale equiparazione al matrimonio per
via giudiziaria, con tutto quello che ne deriverebbe in tema di
adozione, fecondazione eterologa, acquisto di gameti e utero in affitto.
E come la pensino in proposito gli italiani è stato evidente a tutti,
neppure un mese fa, in piazza San Giovanni. Invece di fantasticare di accelerazioni su questi temi, il governo si
concentri piuttosto a contrastare l’inverno demografico sostenendo le
famiglie e aiutando le gestanti in difficoltà ad evitare l’aborto».