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venerdì 11 ottobre 2024
 
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Medici senza frontiere: "A Gaza si lavora giorno e notte. Mancano farmaci e carburante"

10/10/2023  La testimonianza di Matthias Kennes, capomissione di Msf a Gaza. Anche le ambulanze vengono colpite dagli attacchi aerei e trasferire i pazienti in sicurezza nelle strutture sanitarie è complicato

«La situazione è terribile, con tantissimi feriti israeliani e palestinesi. I nostri colleghi palestinesi lavorano giorno e notte per far fronte al grande afflusso di feriti. Dopo il bombardamento di ieri sul campo rifugiati di Al Jabalia, i nostri team hanno trattato più di 50 persone all’ospedale di Al Awda».  La testimonianza è di Matthias Kennes, capomissione di Medici senza frontiere nella Striscia di Gaza. L'organizzazione medico-umanitaria fornisce cure chirurgiche e di degenza presso l'ospedale di Al Awda. «Le nostre équipe ci hanno riferito che dei 50 pazienti arrivati, cinque erano già morti. Gli altri sono stati stabilizzati e dimessi dall'ospedale nella speranza che trovino un luogo sicuro nel nord della Striscia di Gaza.» 

Una delle sfide più grandi, spiega Msf, è il trasferimento in sicurezza dei feriti presso le strutture sanitarie, perché anche le ambulanze vengono colpite dagli attacchi aerei. La Ong denuncia la mancanza di farmaci, dispositivi medici e carburante per i generatori. In queste condizioni di forte precarietà, curare le vite umane diventa un'impresa molto complicata. 

«Gli attacchi stanno continuando nella striscia di Gaza», continua Kennes nella drammatica testimonianza rilaaciata da Msf. «Molti dei nostri colleghi palestinesi hanno abbandonato le loro abitazioni per paura di essere colpiti, alcuni di loro hanno raccontato che i palazzi in cui abitavano sono stati completamente distrutti». 

Sabato 7 ottobre, Medici senza frontiere aveva denunciato che due ospedali supportati dalla Ong nel Sud di Gaza, l'indonesian Hospital e il Nasser Hospital, erano stati colpiti dalle forze israeliane. Gli ospedali, afferma con forza Msf, non possono essere un obiettivo militare. L'organizzazione chiede che le strutture sanitarie siano rispettate e protette e che allo stesso tempo sia grantito l’accesso e l’incolumità delle persone che necessitano di cure.

I«ngenti sono le perdite di vite umane che le autorità palestinesi ed israeliane stanno riportando su tutto il terriotrio di Israele e Gaza», dichiara Medici senza frontiere. «La portata distruttrice di questa grande violenza è enorme».

(Foto Reuters: feriti palestinesi ricoverati in un ospedale della Striscia di Gaza)

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16 maggio 2018, Gaza. Quando monsignor. Pizzaballa diceva: "Temo non sia finita. Digiuno per la pace"
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