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lunedì 05 giugno 2023
 
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Msf: «Dall’elicottero, la devastazione è impressionante»

16/05/2015  La testimonianza di un’infermiera di Medici senza frontiere, arrivata in Nepal fin dalle prime ore dopo il sisma: «Cerchiamo per via aereo di arrivare ai villaggi più inaccessibili». L’ospedale gonfiabile dell’Ong specializzata in emergenze è già operativo.

Medici senza frontiere (Msf) ha ora più di 120 membri del personale nel Paese e ha fatto arrivare più di 80 tonnellate di materiali, tra cui un ospedale gonfiabile da 20 posti letto allestito nella città di Arughat, nel distretto di Gorkha.

Al momento la priorità di Msf è raggiungere le persone nei luoghi dove nessuno sta andando e che non hanno ricevuto assistenza alcuna attraverso cliniche mobili e distribuzione di ripari e kit di generi di prima necessità via terra ed elicotteri.

Villaggi completamente rasi al suolo

Anne Kluijtmans, un'infermiera di Msf Olanda, era in vacanza in Nepal, quando sabato 25 aprile c’è stato il terremoto. Si è quindi unita alle équipe dell’organismo umanitario giunte nel Paese per rispondere all’emergenza: «Se dovessi descrivere la situazione qui in una sola parola, direi: devastazione. Sto lavorando con le cliniche mobili via elicottero, nel tentativo di raggiungere le persone nelle zone remote che non hanno ancora ricevuto aiuto. Quando si arriva per via aerea si vede quanto siano distrutte le aree sottostanti. Alcuni villaggi sono quasi completamente rasi al suolo.

"Occorre fare in fretta"

  

«Abbiamo fatto di tutto per raggiungere questi luoghi remoti il più rapidamente possibile», continua l'infermiera, «ma ci sono molti limiti, soprattutto pochissimi elicotteri disponibili. In questo momento distribuiamo coperte, generi alimentari e kit per la costruzione di ripari. Con l’imminente stagione dei monsoni e senza un riparo adeguato, le persone saranno sensibili alle polmoniti e i problemi di salute in generale aumenteranno».

Per sostenere Msf: www.medicisenzafrontiere.it/notizie/news/terremoto-nepal.

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