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giovedì 12 settembre 2024
 
Musical
 

Greg Castiglioni: «Ora faccio il gatto, ma sogno di essere Gesù»

15/03/2016  È l’unico italiano nel cast internazionale di "Cats", scritto nel 1981 da Andrew Lloyd Webber. Ma nel suo cuore c'è un altro personaggio dello stesso autore: il protagonista di "Jesus Christ Superstar"

«Il primo spettacolo lo vidi quando avevo 10 anni: Il Barbiere di Siviglia alla Scala di Milano, la città in cui sono nato. Quella sera avevo la febbre altissima e il medico aveva sconsigliato di farmi uscire di casa. Rimasi così deluso all’idea che i miei genitori decisero di coprirmi bene e di portarmi lo stesso. L’orchestra, le scene, il sipario di velluto rosso, gli stucchi, mi sembrò una magia. Quando tornai a casa, la febbre era sparita. Il fascino del teatro e della musica mi era entrato nel cuore».
Chi racconta è Greg Castiglioni, unico italiano nel cast di Cats - Let the Memory Live Again, spettacolo in tour nei teatri italiani fino al 20 marzo. Il musical, le cui musiche furono composte dal maestro inglese Andrew Lloyd Webber nel 1981, è uno dei più famosi al mondo; ha battuto ogni record di repliche e incassi ed è stato visto da 73 milioni di persone in 300 città.
Papà italiano e mamma inglese con un passato di cantante jazz (fa ancora la compositrice), a dispetto della giovane età Greg è un veterano del musical. Anzi, la prima volta che recitò e cantò aveva solo 12 anni. «Alla Scuola Europa, che frequentavo, c’era un corso di musica», dice. «Il mio primo spettacolo fu proprio un musical di Andrew Lloyd Webber, Joseph and the Amazing Technicolor Dreamcoat (del 1968, tratto dalla storia biblica di Giuseppe e i fratelli, ndr). Ero il protagonista e fu un successo. Perlomeno così parve a me che ero bambino».
Un destino segnato. Greg andava spesso a trovare i nonni materni e, ogni volta che era a Londra si sentiva a casa. «Quando passeggiavo nel West End, tra teatri e locandine di balletti, lirica e concerti, provavo sensazioni uniche. Il gigantesco London Palladium, il Royal Drury Lane, ancora oggi sogno di calcare quelle scene immense».
Per l’università, Greg si trasferì a Londra e la sera frequentava corsi di musical. Vinse una borsa di studio e cominciò a tentare le prime audizioni. Un talento che non passò inosservato. Dopo la laurea in Giurisprudenza, la sua carriera era già lanciata: ha recitato in Love Birds, Titanic, Cats, Evita, Les Miserables, Hair. «Per Starlight Express, un insolito musical di Lloyd Webber, ho dovuto recitare persino sui pattini », ricorda. «All’inizio è stata dura».
Tra i suoi sogni c’è ancora un’opera del compositore inglese: Jesus Christ Superstar. «Il grande maestro è un visionario e ha creato musical impensabili: ha portato in scena gatti che cantano, attori su rotelle, ha reso dolce la moglie di un dittatore con Evita e proposto in chiave rock la storia di Gesù», aggiunge. «Chi dubitava delle sue stranezze si è sempre ricreduto».
Gli chiediamo se gli piacerebbe recitare la parte di Gesù e lui ride. «Certo che mi piacerebbe, ma non ho il fisico: chi lo interpreta deve essere alto, coi capelli lunghi; io sono basso con pochi capelli… Mi accontenterei di fare Giuda, una figura tormentata».
Ma la sua occasione fu con The Phantom of the Opera, uno dei musical più amati. «Un colpo di fortuna: il protagonista era ammalato e così lasciai la “panchina” da sostituto per diventare il Fantasma dell’Opera. Un’emozione unica. Dall’Italia vennero tutti a vedermi: genitori, amici, parenti… C’è solo una cugina, a me molto cara, che non mi ha mai visto in teatro. Ha il terrore dell’aereo e quindi dedico a lei il mio tour italiano con Cats. Finalmente potrà vedermi, ma anche per lei sarà difcile riconoscermi: reciterò nella parte di tre gatti diversi, con tre trucchi facciali e tre voci differenti».

 
 
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