Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
venerdì 13 dicembre 2024
 
INCONTRO
 

Muti torna alla Scala: per fare due chiacchiere

04/06/2016  Domenica 5 giugno, nella Sala del Piermarini, il grande maestro sale sul palco ma per dialogare con il pubblico. Occasione di una riappacificazione tanto attesa, dopo la rottura col Teatro seguita ad una collaborazione indimenticabile durata 20 anni, dal 1986 al 2005, è il suo compleanno: Muti compirà infatti 75 anni il prossimo 28 luglio.

Riccardo Muti torna alla Scala. Per ora è soprattutto un titolone da giornale per attrarre i lettori: anche se nella Sala del Piermarini la sera di domenica 5 giugno il grande maestro sale sul palco davvero, ma per una chiacchierata pubblica. Per il Muti musicista basterà attendere un poco: il 20 e 21 gennaio 2017 infatti si presenterà sul podio della sua attuale orchestra americana, la Chicago Symphony, “una delle tre migliori orchestre del mondo” a suo dire (la giovanile Cherubini è invece la sua “creatura” italiana). Mentre è atteso in un futuro sempre più vicino il suo ritorno a tutti gli effetti per un’opera: questa è la promessa del direttore artistico Alexander Pereira e di quello musicale Riccardo Chailly.

Occasione di una riappacificazione tanto attesa, dopo la rottura col Teatro seguita ad una collaborazione indimenticabile durata 20 anni dal 1986 al 2005, è il suo compleanno: Muti compirà infatti 75 anni il prossimo 28 luglio. E per festeggiarlo la Scala lo ha invitato ad incontrare il pubblico di oggi, ma gli ha anche regalato - al Museo -  una mostra che, curata da Lorenzo Arruga, apre il 6 giugno e ripercorre gli anni scaligeri e le ragioni che hanno dettato le sue scelte di programmazione, di repertorio, di impegno artistico ed umano: l’attività sinfonica, Mozart, Verdi, Wagner e il percorso tra riforma gluckiana, neoclassicismo e belcanto, con audio e video.

Ma Riccardo Muti è legato alle sue città. A Ravenna in particolare, dove vive con la moglie Cristina, direttrice di un Festival fra i più importanti d’Europa. E nel Ravenna Festival - dal fittissimo programma consultabile al sito www.ravennafestival.org – Muti è sempre presente. Il 4 giugno con un concerto della “sua” Cherubini dal programma classicissimo (Quinta di Beethoven ed Incompiuta di Schubert), il 3 luglio nel consueto abbraccio fra popoli che prende il nome di Le Vie dell’amicizia e che quest’anno riunirà i ragazzi della Cherubini e quelli di un’orchestra giovanile di Tokyo (nella replica dello stesso evento già svolto nella capitale giapponese a primavera) ed il giorno successivo in un programma di musiche di Mozart: l’autore al quale Muti ha offerto alcune delle sue interpretazioni più belle. La presenza dei giovani al Festival è del resto essenziale. Nell’ambito di una edizione dedicata a Nelson Mandela ed alle sue parole «Ho camminato sulla lunga strada per la libertà», saranno tantissimi ed ogni giorno “dialogheranno” da musicisti ed artisti col sommo Dante, ispirandosi alla sua opera. Ma Muti, si sa, sin dai tempi della Scala ed in tutta la sua avventura, ha ritagliato sempre uno spazio speciale della sua vita a chi deve costruirsi un futuro.

 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo