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venerdì 13 settembre 2024
 
ISTAT
 

Nascite: siamo al minimo storico

29/05/2014  La crisi incide pesantemente sulle famiglie. Sia sull'organizzazione, poiché sempre più donne lavorano mentre i mariti sono disoccupati e cercano lavoro. Sia sul numero dei figli. Siamo al minimo storico delle nascite.

La crisi incombe e la famiglia reagisce di conseguenza. E i recenti dati Istat mostrano il profondo disagio che le costringe a trasformarsi.

Il 12,5% degli italiani, secondo la ricerca, vive in famiglie in forte difficoltà economica. Una quota che corrisponde a 7,6 milioni di persone. Un numero in attenuazione se confrontato con il 2012 (8,7milioni), ma comunque ancora molto alto. 

Si contano inoltre più di 2 milioni di famiglie, con almeno un membro in età lavorativa, dove non c'è nessuno che lavora o ha lavorato in passato e oggi riceve la sua pensione. In inglese questo tipo di famiglia si chiama "jobless". In termini concreti si tratta di realtà dove si va avanti facendo a meno del reddito da lavoro.

E non se la passano bene neanche le famiglie che fanno affidamento solo su una pensione in tutto quasi un milione. Ecco che salgono a 3 milioni i nuclei dove il lavoro è un miraggio, o, al più, solo un ricordo.

Lo scorso anno le famiglie dove chi "'porta il pane" è una donna sono salite a 2,3 milioni, con un aumento del 34,5% sul 2008.  In pratica ogni anno di crisi ha visto oltre 100 mila famiglie passare sotto la gestione basata unicamente su uno stipendio femminil.

In generale sono aumentate le realtà monoreddito (7,3 milioni). D'altra parte sempre più madri e padri si ritrovano disoccupati (+530mila in 5 anni).




Ma gli effetti della crisi non si esauriscono alla sfera economica: vanno ad impattare anche sull'evoluzione demografica della popolazione. Nel 2013 si stima che saranno iscritti all'anagrafe poco meno di 515mila bambini, 12mila in meno rispetto al minimo storico registrato nel 1995.

E intanto l'Italia continua a confermarsi uno dei Paesi più vecchi al mondo.

 
 
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