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sabato 12 ottobre 2024
 
 

Natale a Cesara: via le luminarie, s'accende la pace

19/12/2015  Nel piccolo comune del Verbano-Cusio-Ossola da anni viene proposto di non spendere per luci a intermittenza e ghirlande colorate, ma di investire in progetti di solidarietà. Dal 1989 a oggi sono stati raccolti più di 114.000 euro. Quest'anno i fondi aiuteranno la Caritas di Gerusalemme a costruire un centro sportivo per bimbi cristiani, musulmani ed ebrei.

Don Renato Sacco, parroco di Cesara e coordinatore nazionale di Pax Chisti Italia.
Don Renato Sacco, parroco di Cesara e coordinatore nazionale di Pax Chisti Italia.

Rinunciano alle luminarie natalizie per accendere una luce ben più autentica e profonda: quella della pace. Nel piccolo comune di Cesara (600 abitanti) nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola, da più di venticinque anni ai cittadini viene proposto di non spendere soldi per lucine a intermittenza e ghirlande colorate, ma di investire in progetti di solidarietà e cooperazione. L'idea ha incontrato un'ottima accoglienza: dal 1989 a oggi sono stati raccolti più di 114.000 Euro. L'elenco delle donazioni, anno per anno, ci fa rivivere tanti momenti drammatici della nostra storia recente, dentro e fuori i confini nazionali: ad esempio, tra il '93 e il '96, i Cesaresi hanno sostenuto la ricostruzione a Sarajevo, nel '99 le vittime del conflitto in Kosovo, nel 2003 i profughi iracheni, nel 2009 le persone colpite dal terremoto in Abruzzo, nel 2013 gli alluvionati della Sardegna e così via.

Quest'anno i fondi raccolti aiuteranno la Caritas di Gerusalemme a costruire un centro sportivo per bambini cristiani, musulmani ed ebrei. E lo sguardo missionario non fa certo dimenticare le realtà più vicine: il progetto infatti prevede di sostenere anche alcune famiglie italiane messe in ginocchio dalla crisi. Ecco come una realtà apparentemente piccola può dire la sua sulla pace, testimoniando nel tempo, con i fatti, il valore dell'impegno. L'iniziativa si rinnova su impulso del parroco di Cesara, don Renato Sacco (che è anche coordinatore nazionale del movimento Pax Christi), d'accordo con il sindaco Erika Bonfanti. Chi lo desidera può sostituire le luminarie con piccole candele, che vengono distribuite durante le Messe per essere poi accese vicino alle finestre nelle festività del tempo d'Avvento e di Natale: è un segno semplice e antico, che ha il sapore della fraternità e la forza di raccontare un paese unito. Lumini vengono anche accesi davanti ai monumenti dei caduti di tutte le guerre, passate e presenti.

«Vogliamo porre un segno alternativo a questa banalizzazione del Natale, spesso circondato da un clima di spreco», si legge nella lettera di invito rivolta ai cittadini «E quest'anno siamo anche in una situazione segnata da violenza, terrorismo e guerra. Crediamo in gesti di solidarietà, di condivisione, di pace, di riduzione dei nostri consumi e sprechi e di maggiore attenzione a chi sta vivendo situazioni difficili. Non ci sono soldi per il lavoro, la scuola, la sanità... Ma per armi sì. Non possiamo far finta di niente. In vista del Natale, continuiamo a sentirci interpellati per cambiare almeno qualcosa... per fare scelte ‘illuminate’». Quest'anno, poi, l'iniziativa di Cesara suona particolarmente in sintonia col monito di papa Francesco. «Siamo vicini al Natale: ci saranno luci, ci saranno feste, alberi luminosi, anche presepi» ha ricordato a fine novembre il Santo Padre. «Tutto truccato: il mondo continua a fare la guerra, a fare le guerre. Il mondo non ha compreso la strada della Pace».

 
 
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