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lunedì 04 novembre 2024
 
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Nel cortile digitale dei salesiani

22/02/2014  Una singolare esperienza di web Tv, web radio e quotidiano on line coinvolge un centinaio di studenti disposti a "metterci la faccia", facendosi reporter delle loro piccole e grandi avventure.

L'inaugurazione con il taglio del nastro del procuratore Caselli
L'inaugurazione con il taglio del nastro del procuratore Caselli

Una web tv, una web radio e un quotidiano on-line, nati dai giovani e rivolti ai giovani. Così i salesiani di Torino rispondono alla sfida del presente. Nasce un "cortile digitale", uno spazio di incontro reale e virtuale che consente ai ragazzi di cimentarsi con la comunicazione. A ospitare questo laboratorio è un luogo carico di storia: il liceo paritario salesiano Valsalice. La scuola sorge in un edificio acquistato e abitato da don Bosco. Ed è proprio nelle parole del santo che il progetto trova alimento. "Quando si tratta di qualche cosa che riguarda la grande causa del bene, don Bosco vuole essere sempre all'avanguardia del progresso", scriveva di sé il sacerdote.

L'esperienza coinvolge un centinaio di studenti disposti a "metterci la faccia", facendosi reporter delle loro piccole e grandi avventure. E' un percorso orientato al futuro, che però ha radici lontane. Il giornale on-line, infatti, nasce come erede de Il Salice, il "papà" cartaceo che ha accompagnato la storia dell'istituto per oltre un ventennio. Anche Valsonair, la web radio, può contare sull'appoggio di una valida "sorella maggiore", l'emittente salesiana Primaradio, punto di riferimento informativo e culturale in Piemonte e non solo. Questa collaborazione permette agli studenti di stare fianco a fianco con giornalisti, speaker e professionisti della comunicazione. Già nei mesi scorsi alcuni giovani hanno potuto seguire importanti eventi cittadini, come il Salone Internazionale del Libro, e progettare diversi programmi radiofonici. Uno di essi è "L'isola che non c'è", dedicato a progetti di vita e sogni professionali.

I ragazzi sono dei grandi "divoratori" di comunicazione: perennemente connessi alla rete, passano con disinvoltura da un video su YouTube a una canzone a un post su Facebook. Come si trovano a stare dall'altra parte? «Scoprono che comunicare è difficile» risponde don Moreno Filipetto, direttore Primaradio. «Ma proprio in questa difficoltà sta il valore educativo dell'esperienza. Cerchiamo di aiutare i nostri giovani a capire che la loro vita è abitata da tante storie belle. Storie uniche e preziose, da trovare e raccontare. Buone notizie. In una parola, Vangelo». I primi risultati sono già in streaming, sul sito www.liceovalsalice.it

Non è un giorno qualunque quello in cui si inaugura il cortile digitale, alla presenza di alcuni ex allievi illustri dell'Istituto Valsalice, tra cui il procuratore Giancarlo Caselli. È la festa di san Francesco di Sales, ispiratore di don Bosco (da cui il nome di salesiani). Al santo dei giovani, uomo pratico, nato nel mondo contadino piemontese, non sfuggiva il legame stretto tra scuola e lavoro. Ecco perché, nella stessa giornata, il Cnos (Centro Nazionale Opere Salesiane) propone anche un evento rivolto ai futuri operai e artigiani: "Lavoro per i giovani? Meglio attaccarsi al tram". Non un dibattito, né un seminario sui temi occupazionali, ma un'inedita commistione tra teatro, talk show e testimonianza. Vi partecipano formatori, rappresentanti di aziende ed esponenti del mondo politico. Il tutto presentato con leggerezza e ironia, uno stile che gli 800 allievi invitati al teatro Valdocco dimostrano di apprezzare. Il titolo, provocatorio, nasconde insospettabili segni di speranza.

È vero che "attaccarsi al tram" vuol dire doversi arrangiare (spesso con poche chance di riuscita), ma è anche vero che, a Torino, i tre centri di formazione professionale salesiani (Agnelli, Rebaudengo e Valdocco) si trovano lungo il percorso della linea tramviaria 4, un serpentone che taglia la città. E' la metafora di un percorso verso casa, accessibile a tutti. L'incontro non vuole negare la crisi occupazionale né sminuirne gli effetti, ma semplicemente «raccontare le storie di quei ragazzi che, con tenacia e inventiva, ce l'hanno fatta», spiegano Antonino Gentile, Ermanno Duò e Angelo Pissinis, direttori dei tre centri salesiani. «Ricordare, con esempi concreti – aggiunge don Claudio Belfiore, presidente nazionale Cnos - che camminando sulle orme di don Bosco si può arrivare lontano, a testa alta. Perché l'esempio di questo grande amico dei giovani non ha mai smesso di essere attuale». 

 
 
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