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martedì 14 gennaio 2025
 
 

Nella casa museo di Achille Castiglioni

08/03/2012  Maquette, disegni, le collezioni di una vita. A Milano nasce una Fondazione per tutelare, ma anche valorizzare con visite guidate il laboratorio creativo del celebre architetto..

Vi sono molti modi di celebrare un famoso architetto-designer e i suoi innumerevoli progetti. Per Achille Castiglioni, il milanese dal segno aereo che a partire dagli anni Trenta ha rivoluzionato l’abitare, l’occasione è davvero importante: la nascita dell’omonima Fondazione, decisa dagli eredi (la moglie Irma e i fratelli Giovanna, Carlo, Monica), per garantire la sopravvivenza e l’accesso al pubbblico del suo studio-museo e archivio in piazza Castello, 27 a Milano. «In cinque anni di apertura, dal 2006, abbiamo avuto ventiquattromila visitatori solo grazie alla collaborazione con la Triennale di Milano e al passaparola», comunica Giovanna. «Un successo per una realtà museale piccola come la nostra. La prossima iniziativa, rivolta agli studenti dai 18 ai 32 anni che studiano e lavorano in Italia, è un concorso per progettare il logo della nuova Fondazione».

Si tratta di un luogo speciale, quattro ambienti luminosi, dove tutto è rimasto intatto come se lui, scomparso nel dicembre del 2002 a 84 anni, dovesse comparire da un momento all’altro. Se ci si affaccia alla finestra della sala riunioni, si ammira il parco e uno scorcio del Castello Sforzesco. Ma se si guarda dentro le stanze si ritrova la storia del design italiano, il più bello e intenso.

La visita comincia di solito dall’officina: il laboratorio dove Castiglioni creava i prototipi, dove dava forma alle sue idee. È un grande locale tappezzato di scaffali di legno con i progetti ordinati nei classificatori, le squadre e gli attrezzi da disegno in legno da una parte, e tanti campioni di materiali dall’altra. Sui tecnigrafi poggiano modellini e dal soffitto pendono le lampade Diabolo disegnate per Flos, ispirate da un giocattolo per bambini. In un’altra stanza, uno specchio, posto in diagonale da terra a soffitto, taglia l’angolo dello studio a L, alterando la prospettiva. L’architetto amava sorprendere: grazie al trucco dello specchio il visitatore se lo trovava davanti senza capire da che parte fosse arrivato. L’allegria, l’ironia, l’autoironia e il gioco, qualità personali di Achille Castiglioni (per gli amici Cici) presenti in tutti i suoi lavori, sono già qui, nel progetto d’interni dello studio.

La semplicità e la curiosità erano il suo pallino, come testimonia la vetrinetta che conserva oggetti insoliti collezionati da Castiglioni per passione e usati per fare lezione agli studenti: da una spazzola per pulire i camini all’accendino a forma di astronave, ai giocattoli ricavati da vecchie lattine. Il bello è che partendo da queste suppellettili elementari sono nati molti oggetti leggendari: il fanale anteriore di un’auto per la lampada Toio (Flos, 1962), il sedile di un trattore per lo sgabello Mezzadro (Zanotta, 1957), un sellino da bicicletta in pelle per lo sgabello Sella (Zanotta, 1957) o la lampada Gibigiana disegnata per Flos, che utilizza un piccolo specchio per dirigere la luce in un punto ben preciso (Gibigiana, termine milanese, è il gioco che facevano i bambini con lo specchietto e il sole abbagliando le persone).

La stanza di progettazione ospita una bacheca gigante con foto, schizzi, aforismi, lettere, cartoline e biglietti di auguri. Qui, in collaborazione con il fratello Pier Giacomo fino alla scomparsa di quest’ultimo nel 1968 e poi da solo fino al 2002, crea 290 oggetti, 191 progetti d’architettura d’interni ed esterni e 481 allestimenti tra mostre e fiere che gli valgono ben 9 Compassi d’oro, il più ambito premio di design in assoluto. Tra i primi lavori c’è la Arco di Flos, insuperata alternativa alla lampada da soffitto, che svincola la posizione del tavolo da quella del punto luce. Un altro classico è la piantana Parentesi, ideata nel 1971 con Pio Manzù sempre per Flos, che introduce la possibilità di muovere la luce in verticale e in senso rotatorio.

Per entrare nella Casa Studio di Castiglioni è necessario prenotare. Orari delle visite guidate (durano circa un’ora): da martedì a sabato alle ore 10, 11, 12. Il biglietto d’ingresso costa euro 6,50/8. Telefono: 02/80.53.606. info@achillecastiglioni.it

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