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domenica 01 dicembre 2024
 
LA CONTA E I SOCCORSI
 

Il parcheggio di Aldaia, il dramma della Spagna. L'appello del Papa: "Che cosa faccio io per Valencia?"

03/11/2024  Il sotterraneo da 5.700 posti auto del centro commerciale di Aldaia è stato la trappola mortale per un numero imprecisato di persone, rimaste bloccate dalla piena all'ora di punta serale. L'appello di Caritas per volontari e aiuti. Il ricordo del papa all'Angelus e la contestazione dei reali in visita

«Valencia e gli altri popoli di Spagna che soffrono tanto in questi giorni: cosa faccio io, per la gente di Valencia? Prego? Offro qualcosa? Pensate a questa domanda». Si conclude così, la riflessione al termine della recita dell'Angelus di papa Francesco, dopo l'ormai consueto ricordo del mondo martoriato dalla guerra.

È appena trascorsa la giornata della Commemorazione dei defunti, la Spagna sta ancora contando i suoi. L'accesso al centro commerciale distrutto prelude a una lunga drammatica lista di nomi mancanti all'appello.

Ogni tragedia ha i suoi simboli. Quella scritta Biénvenidos, benvenuti, che accoglieva i clienti nel parcheggio sotterraneo all’ingresso del centro commerciale Bonaire, nei pressi della città di Aldaia, la sera del 29 ottobre, ora che i sub dell’Ume, prosciugata la melma possono accedervi, si mostra al mondo con una tragica involontaria ironia nera. Resterà probabilmente l'immagine simbolica dell'alluvione che colpito Valencia e i sui dintorni. Servirà a consegnarla alla storia e fare memoria. Ma intanto è tempo di soccorsi e di aiuti.

Era un parcheggio da 5.700 posti disponibili, all’ora di punta serale, di un enorme mall in cui le famiglie si fermano a fare acquisti, a mangiare nei ristoranti, è stato invaso dall’acqua martedì sera. I sommozzatori parlano di un “cimitero”, è probabile che tanti dei dispersi, circa 1.900  stando alle segnalazioni che avrebbe ricevuto il Centro di coordinamento delle emergenze della Generalitat Valenciana, di cui 600 sono poi state rintracciate, già oltre 200 le vittime accertate. Più passa il tempo, più si affievoliscono le speranze di ritrovare persone vive.

Ma, a parte il salvataggio di una donna sopravvissuta dopo essere rimasta per oltre tre giorni intrappolata nella sua auto sotto una catasta di veicoli, - è l'altra delle immagini simbolo della tragedia che ha travolto la Spagna - si continuano a contare i morti. È probabile che molti di loro si trovino là sotto nella bocca dell’inferno in terra di acqua e fango che li ha sorpresi e inghiottiti dal Dana nel sotterraneo del centro commerciale all’ora di cena. 

La tensione, la difficoltà dei soccorsi, la nuova allerta arancione, ha esasperato gli animi, e la visita dei sovrani Letitia e Felipe alle zone alluvionate è stata accolta con una pesantissima contestazione a base di grida "Asesinos!", assassini, e lanci di fango, anche per la presenza del presidente della Regione, Carlos Mazon, contestassimo in questi giorni perché identificato, più o meno razionalmente, dalle persone disperate ed esaperate delle difficoltà nei soccorsi.

 

L'appello ai volontari di Caritas Spagna

Il 2 novembre Caritas Spagna ha lanciato un appello ai volontari. “Centinaia di famiglie hanno perso tutto. Abbiamo bisogno di te per aiutarle a ricostruire la loro vita”. Le Caritas diocesane si sono coordinate fin da subito con le Istituzioni per sostenere le persone sfollate, ospitate in strutture pubbliche. Le comunicazioni sono difficili perché continuano le interruzioni di corrente e delle linee telefoniche, ma la Caritas di Valencia cerca di mantenere i contatti con i quattro vicariati che hanno sofferto più duramente per il passaggio di Dana. Si portano i rifornimenti nelle zone più accessibili (Aldaya, Benetúser, Alfafar e Sedaví): cibo e mascherine, guanti, prodotti per la pulizia. La difficoltà di accedere ad alcune aree rende difficile organizzare la logistica degli aiuti. Si sta anche cercando di allestire gli spazi della Caritas a Valencia per accogliere le persone più vulnerabili che le diverse Caritas parrocchiali già sostenevano prima di questa catastrofe naturale. Alcuni comuni hanno chiesto alla Caritas di coordinare l’aiuto e l’accompagnamento delle persone anziane a mobilità ridotta ed è proprio la priorità di molte Caritas parrocchiali quella di rintracciare le persone che si trovavano in situazioni di vulnerabilità: sia persone che erano già seguite, ma anche famiglie che, dopo il passaggio di Dana, hanno richiesto un aiuto. “Siamo in contatto con le persone, stabilendo priorità e identificando i bisogni che considerano più urgenti”, riferisce nella nota la direttrice di Caritas Valencia, Aurora Aranda.

 

Le coordinate per gli aiuti tramite Caritas Italiana

  

È possibile contribuire agli interventi della Caritas in queste regioni, utilizzando il conto corrente postale di Caritas Italiana n. 347013, o donazione on-line, o bonifico bancario specificando nella causale “Alluvioni Spagna” tramite: • Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT 24 C 05018 03200 00001 3331 111 • Banca Intesa Sanpaolo, Fil. Accentrata Ter S, Roma – Iban: IT 66 W 03069 09606 100000012474 • Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT 91 P 07601 03200 000000347013 • UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063 119

 
 
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