Ai piedi del grande Cristo delle Marche, scolpito nella pietra africana di granito nero, anche Neri Marcorè allarga le braccia quasi a benedire e proteggere. A Internone di Avenale, frazione di Cingoli, si arriva per strade sterrate, in mezzo al silenzio, alle rocce e al verde che celebrano la potenza indomabile della Creazione. Da quassù, un “balcone naturale” che si affaccia sulla vallata che va dal Pesarese ai Comuni attorno a Teramo, l’opera di Nazzareno Rocchetti pare voler congiungere il cielo e la terra e quel mare che si intravede da lontano nelle giornate terse.
Un Cristo che sembra danzare, sulla pietra bianca del Calvario, con l’urgenza di prendere su di sé il dolore del mondo. E trasformarlo. «Questo è un luogo molto suggestivo e altamente simbolico», spiega l’attore di Porto Sant’Elpidio, che si sta dando molto da fare per la sua terra, sia con la sua immagine personale (Marcorè è uno dei 25 testimonial della Regione), sia con un progetto concreto per stare vicino alla gente e per portare un po’ di serenità a quanti sono stati colpiti dal sisma. Per “RisorgiMarche” «mi sembrava importante che ci fosse proprio la scultura di Nazzareno a rappresentare questa iniziativa di rinascita dopo il terremoto».
Ma cos’è questo progetto?
«Si tratta di tredici concerti acustici di diversi artisti che hanno dato gratuitamente la propria disponibilità. Abbiamo individuato dei luoghi, in accordo con la Protezione civile, abbastanza vicini alle zone più colpite dal terremoto, ma che fossero anche emblematici, dove allestire le esibizioni. Alcuni abbiamo dovuto scartarli proprio perché non davano la necessaria sicurezza o non potevano essere raggiunti senza rischi».
Com’è venuta l’idea?
«Molto semplicemente. Mi sono chiesto cosa potessi fare di concreto per riportare il turismo che è crollato in tutte le Marche, non solo nelle zone direttamente colpite dal sisma. Mi sembrava giusto far conoscere questi luoghi a chi non è mai stato qui, neanche prima del terremoto. Ma, oltre a far arrivare i turisti e rilanciare l’economia – perché mi auguro che la presenza di migliaia di persone possa aiutare induttivamente il rilancio economico –, questo è essenzialmente un modo per portare una giornata diversa, un sorriso alle comunità che sono state sconvolte da un giorno all’altro. Si tratta di stare vicini alla gente richiamando altra gente».
Quali sono gli artisti coinvolti?
«Tanti, e tutti da subito mi hanno dato la loro disponibilità. Si comincia il 25 giugno con Niccolò Fabi e gli Gnu Quartet a Forca di Presta, ai piedi del Monte Vettore, vicino Arquata. Siamo voluti partire simbolicamente da lì, perché la prima scossa ha colpito con violenza proprio Arquata, Pescara del Tronto, che non esiste più, oltre ovviamente ad Amatrice e Accumoli. Mi piaceva che questo “risorgimento” partisse da quel punto. E poi ci sono Malika Ayane il 7 luglio, Ron il 9, Fiorella Mannoia, insieme con Luca Barbarossa, il 30 luglio. E ancora, Samuele Bersani, i Daiana Lou, Ruggeri, Bungaro, Daniele Silvestri, Dario Brunori, Max Gazzè, fino al tre agosto in cui è previsto il grande concerto finale di Francesco De Gregori».
Che tipo di manifestazione sarà “RisorgiMarche”?
«Sarà un festival ecosostenibile, all’aria aperta, con luce naturale. Gli spettacoli inizieranno alle cinque di pomeriggio. Questi splendidi parchi, sui cui prati la gente potrà sistemarsi con plaid e cuscini, si raggiungeranno a piedi, poiché i mezzi a motore dovranno essere parcheggiati a qualche chilometro di distanza, secondo le indicazioni che si troveranno arrivando sul posto. Sarà una vera festa, con le persone munite di zaino con dentro acqua, panini e magari, facendo gli scongiuri, giacchini antipioggia, ma predisposte soprattutto al sorriso, mi auguro, e alla collaborazione. Senza dimenticare che i produttori locali colpiti dal sisma potranno vendere e far conoscere le loro specialità nei mercatini appositamente allestiti nel tragitto tra sito del concerto e parcheggi».
Ci sarà anche una raccolta fondi?
«No. Questa è un’iniziativa civile indipendente dall’opera di ricostruzione, appannaggio delle amministrazioni politiche. Non nasce per risolvere le problematiche dovute al terremoto. Certo, la Regione è un partner fondamentale, sia per l’eventuale copertura dei costi tecnici, laddove non bastassero gli sponsor, sia per l’azione di coordinamento con i vari Comuni, i sindaci, la Protezione civile e l’Ente parco. Ma, ripeto, questa iniziativa nasce soprattutto con l’intento di stare accanto alla gente, portando un po’ di leggerezza alle comunità colpite, oltre che turisti italiani e stranieri: molta gente, infatti, non conosce ancora le Marche e molta altra, pur conoscendole, se ne tiene alla larga per paura dopo il sisma dell’anno scorso. Tra i tanti amici che si sono uniti all’avventura, voglio ricordare qui almeno Alberto Mazzoni, direttore dell’Istituto marchigiano tutela vini, uno degli sponsor principali dell’evento, il quale coordinerà anche il lavoro e la visibilità delle aziende che hanno subìto danni. Sarà una festa della vicinanza, dell’accoglienza, della solidarietà».
Foto di Ignacio Maria Coccia