Fedeli in piazza San Pietro in attesa dell'Angelus del Papa (Ansa).
Il microfono fa le bizze, ma papa Francesco aspetta che tutto sia a
posto, sorridendo, per cominciare a commentare il Vangelo che ogni anno
viene riproposto all'inizio della Quaresima: le tentazioni di Gesù nel
deserto. «Il tentatore», spiega il Papa, «cerca di distogliere Gesù dal
progetto del Padre, ossia dalla via del sacrificio, dell’amore che offre
se stesso in espiazione, per fargli prendere una strada facile, di
successo e potenza. Il duello tra Gesù e Satana avviene a colpi di
citazioni della Sacra Scrittura. Il diavolo, infatti, per distogliere
Gesù dalla via della croce, gli fa presenti le false speranze
messianiche: il benessere economico, indicato dalla possibilità di
trasformare le pietre in pane; lo stile spettacolare e miracolistico,
con l’idea di buttarsi giù dal punto più alto del tempio di Gerusalemme e
farsi salvare dagli angeli; e infine la scorciatoia del potere e del
dominio, in cambio di un atto di adorazione a Satana». Sono le tre
categorie di tentazioni che vengono proposte anche a noi oggi. E il modo
migliore di rispondere è di ancorarsi alla Parola di Dio. «Notate bene come risponde Gesù», istruisce il Papa. «Lui non dialoga con Satana come aveva fatto Eva, nel paradiso terrestre. Gesù sa bene che con Satana non si può dialogare perché è tanto astuto. Per questo Gesù, invece che dialogare, sceglie di rifugiarsi nella parola di Dio e risponde con la forza della Parola. Ricordiamoci di questo nel momento della nostra tentazione: niente argomenti con Satana, ma sempre difesi dalla Parola di Dio. Questo ci salverà».
E, prima di congedarsi dai fedeli e partire per gli esercizi spirituali, papa Francesco ha voluto ricordare, in questo tempo di quaresima, la campagna della Caritas internazionale per il diritto al cibo per tutti.
Ieri, intanto, aveva reso noti i nomi della "squadra" che si occuperà delle finanze vaticane. Un gruppo internazionale per dar conto delle necessità e del pensiero della Chiesa universale. L'Italia
è rappresentata dal cardinale Agostino Vallini, vicario di Roma e
dall'economista siciliano Francesco Vermiglio. Il Consiglio per
l'economia, otto tra vescovi e cardinali e sette esperti laici, prende
così formalmente avvio prima che il Papa e la curia romana prendano la
strada di Ariccia. L'organismo infatti è immediatamente esecutivo. Il Consiglio
per l'economia è guidato dal cardinale tedesco Reinhard Marx arcivescovo
di Monaco e Frisinga, la diocesi che fu di Joseph Ratzinger. Gli altri cardinali e vescovi sono Juan Luis Cipriani Thorne (arcivescovo di Lima), Daniel
N. Di Nardo (arcivescovo di Galveston-Houston), Wilfrid Fox Napier
(arcivescovo di Durban), Jean-Pierre Ricard (arcivescovo di Bordeaux),
Norberto Rivera Carrera (arcivescovo di México), John Tong Hon (vescovo
di Hong Kong). A eccezione dei cardinali Marz, Di Nardo e Ricard, gli altri
porporati erano già membri del Consiglio per lo studio dei problemi
organizzativi ed economici della Santa Sede che cessa di esistere. I laici sono invece l’economista maltese Joseph F. X.
Zahra, che avrà il ruolo di vicecoordinatore, già nominato da Papa
Francesco presidente della Commissione referente di studio e di
indirizzo sull’organizzazione della struttura economico-amministrativa
della Santa Sede; il francese Jean-Baptiste de Franssu, lo spagnolo Enrique Llano
Cueto, il tedesco Jochen Messemer, il singaporiano George Yeo (tutti già membri della commissione per la riforma economica del Vaticano
nominata da Francesco). Oltre al nostro Vermiglio, invece, new entry per il canadese John Kyle.
«La costituzione del
Consiglio per l’economia, alle cui riunioni parteciperà il segretario di Stato Pietro Parolin», ha commentato padre Federico Lombardi, «è un passo
chiave verso il consolidamento delle attuali strutture gestionali della
Santa Sede, al fine di migliorare il coordinamento e la vigilanza circa
le questioni economico-amministrative». Il primo appuntamento è fissato per il prosismo maggio.
E il modo
migliore di rispondere è di ancorarsi alla Parola di Dio. «Notate bene
come risponde Gesù», istruisce il Papa. «Lui non dialoga con Satana come
aveva fatto Eva, nel paradiso terrestre. Gesù sa bene che con Satana non si può dialogare perché è tanto astuto. Per questo Gesù, invece che dialogare, sceglie di rifugiarsi nella parola di Dio e risponde con la forza della Parola. Ricordiamoci di questo nel momento della nostra tentazione: niente discussioni con Satana, sempre la Parola di Dio».
E, prima di congedarsi dai fedeli e partire per gli esercizi
spirituali, papa Francesco ha voluto ricordare, in questo tempo di
quaresima, la campagna della Caritas internazionale per il diritto al cibo per tutti.
Il cardinale Agostino Vallini, vicario di Roma, uno degli italiani che faranno parte della squadra voluta da Papa Francesco per occuparsi delle finanze vaticane.
Ieri, intanto, aveva reso noti i nomi della "squadra" che si occuperà
delle finanze vaticane. Un gruppo internazionale per dar conto delle
necessità e del pensiero della Chiesa universale. L'Italia
è rappresentata dal cardinale Agostino Vallini, vicario di Roma e
dall'economista siciliano Francesco Vermiglio. Il Consiglio per
l'economia, otto tra vescovi e cardinali e sette esperti laici, prende
così formalmente avvio prima che il Papa e la curia romana prendano la
strada di Ariccia. L'organismo infatti è immediatamente esecutivo. Il Consiglio
per l'economia è guidato dal cardinale tedesco Reinhard Marx
arcivescovo
di Monaco e Frisinga, la diocesi che fu di Joseph Ratzinger.
Gli altri
cardinali e vescovi sono Juan Luis Cipriani Thorne (arcivescovo di
Lima), Daniel
N. Di Nardo (arcivescovo di Galveston-Houston), Wilfrid Fox Napier
(arcivescovo di Durban), Jean-Pierre Ricard (arcivescovo di Bordeaux),
Norberto Rivera Carrera (arcivescovo di México), John Tong Hon (vescovo
di Hong Kong). A eccezione dei cardinali Marz, Di Nardo e Ricard, gli altri
porporati erano già membri del Consiglio per lo studio dei problemi
organizzativi ed economici della Santa Sede che cessa di esistere. I laici sono invece l’economista maltese Joseph F. X.
Zahra, che avrà il ruolo di vicecoordinatore, già nominato da Papa
Francesco presidente della Commissione referente di studio e di
indirizzo sull’organizzazione della struttura economico-amministrativa
della Santa Sede; il francese Jean-Baptiste de Franssu, lo spagnolo
Enrique Llano
Cueto, il tedesco Jochen Messemer, il singaporiano George Yeo (tutti già
membri della commissione per la riforma economica del Vaticano
nominata da Francesco). Oltre al nostro Vermiglio, invece, new entry per
il canadese John Kyle.
«La costituzione del
Consiglio per l’economia, alle cui riunioni parteciperà il segretario di
Stato Pietro Parolin», ha commentato padre Federico Lombardi, «è un
passo
chiave verso il consolidamento delle attuali strutture gestionali della
Santa Sede, al fine di migliorare il coordinamento e la vigilanza circa
le questioni economico-amministrative». Il primo appuntamento è fissato
per il prosismo maggio.