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mercoledì 27 settembre 2023
 
ANGELUS
 

Non si dialoga con Satana

09/03/2014  Il Papa, nell'Angelus, affronta il tema delle tentazioni. E, prima di partire per gli esercizi spirituali ad Ariccia, nomina i15 memebri del consiglio per l'economia.

Fedeli in piazza San Pietro in attesa dell'Angelus del Papa (Ansa).
Fedeli in piazza San Pietro in attesa dell'Angelus del Papa (Ansa).

Il microfono fa le bizze, ma papa Francesco aspetta che tutto sia a posto, sorridendo, per cominciare a commentare il Vangelo che ogni anno viene riproposto all'inizio della Quaresima: le tentazioni di Gesù nel deserto. «Il tentatore», spiega il Papa, «cerca di distogliere Gesù dal progetto del Padre, ossia dalla via del sacrificio, dell’amore che offre se stesso in espiazione, per fargli prendere una strada facile, di successo e potenza. Il duello tra Gesù e Satana avviene a colpi di citazioni della Sacra Scrittura. Il diavolo, infatti, per distogliere Gesù dalla via della croce, gli fa presenti le false speranze messianiche: il benessere economico, indicato dalla possibilità di trasformare le pietre in pane; lo stile spettacolare e miracolistico, con l’idea di buttarsi giù dal punto più alto del tempio di Gerusalemme e farsi salvare dagli angeli; e infine la scorciatoia del potere e del dominio, in cambio di un atto di adorazione a Satana». Sono le tre categorie di tentazioni che vengono proposte anche a noi oggi. E il modo migliore di rispondere è di ancorarsi alla Parola di Dio. «Notate bene come risponde Gesù», istruisce il Papa. «Lui non dialoga con Satana come aveva fatto Eva, nel paradiso terrestre. Gesù sa bene che con Satana non si può dialogare perché è tanto astuto. Per questo Gesù, invece che dialogare, sceglie di rifugiarsi nella parola di Dio e risponde con la forza della Parola. Ricordiamoci di questo nel momento della nostra tentazione: niente argomenti con Satana, ma sempre difesi dalla Parola di Dio. Questo ci salverà».
E, prima di congedarsi dai fedeli e partire per gli esercizi spirituali, papa Francesco ha voluto ricordare, in questo tempo di quaresima, la campagna della Caritas internazionale per il diritto al cibo per tutti.
Ieri, intanto, aveva reso noti i nomi della "squadra" che si occuperà delle finanze vaticane. Un gruppo internazionale per dar conto delle necessità e del pensiero della Chiesa universale. L'Italia è rappresentata dal cardinale Agostino Vallini, vicario di Roma e dall'economista siciliano Francesco Vermiglio. Il Consiglio per l'economia, otto tra vescovi e cardinali e sette esperti laici, prende così formalmente avvio prima che il Papa e la curia romana prendano la strada di Ariccia. L'organismo infatti è immediatamente esecutivo. Il Consiglio per l'economia è guidato dal cardinale tedesco Reinhard Marx arcivescovo di Monaco e Frisinga, la diocesi che fu di Joseph Ratzinger.  Gli altri cardinali e vescovi sono Juan Luis Cipriani Thorne (arcivescovo di Lima), Daniel N. Di Nardo (arcivescovo di Galveston-Houston), Wilfrid Fox Napier (arcivescovo di Durban), Jean-Pierre Ricard (arcivescovo di Bordeaux), Norberto Rivera Carrera (arcivescovo di México), John Tong Hon (vescovo di Hong Kong). A eccezione dei cardinali Marz, Di Nardo e Ricard, gli altri porporati erano già membri del Consiglio per lo studio dei problemi organizzativi ed economici della Santa Sede che cessa di esistere. I laici sono invece l’economista maltese Joseph F. X. Zahra, che avrà il ruolo di vicecoordinatore, già nominato da Papa Francesco presidente della Commissione referente di studio e di indirizzo sull’organizzazione della struttura economico-amministrativa della Santa Sede; il francese Jean-Baptiste de Franssu, lo spagnolo Enrique Llano Cueto, il tedesco Jochen Messemer, il singaporiano George Yeo (tutti già membri della commissione per la riforma economica del Vaticano nominata da Francesco). Oltre al nostro Vermiglio, invece, new entry per il canadese John Kyle.
«La costituzione del Consiglio per l’economia, alle cui riunioni parteciperà il segretario di Stato Pietro Parolin», ha commentato padre Federico Lombardi, «è un passo chiave verso il consolidamento delle attuali strutture gestionali della Santa Sede, al fine di migliorare il coordinamento e la vigilanza circa le questioni economico-amministrative». Il primo appuntamento è fissato per il prosismo maggio.

E il modo migliore di rispondere è di ancorarsi alla Parola di Dio. «Notate bene come risponde Gesù», istruisce il Papa. «Lui non dialoga con Satana come aveva fatto Eva, nel paradiso terrestre. Gesù sa bene che con Satana non si può dialogare perché è tanto astuto. Per questo Gesù, invece che dialogare, sceglie di rifugiarsi nella parola di Dio e risponde con la forza della Parola. Ricordiamoci di questo nel momento della nostra tentazione: niente discussioni con Satana, sempre la Parola di Dio».
E, prima di congedarsi dai fedeli e partire per gli esercizi spirituali, papa Francesco ha voluto ricordare, in questo tempo di quaresima, la campagna della Caritas internazionale per il diritto al cibo per tutti.

Il cardinale Agostino Vallini, vicario di Roma, uno degli italiani che faranno parte della squadra voluta da Papa Francesco per occuparsi delle finanze vaticane.
Il cardinale Agostino Vallini, vicario di Roma, uno degli italiani che faranno parte della squadra voluta da Papa Francesco per occuparsi delle finanze vaticane.

Ieri, intanto, aveva reso noti i nomi della "squadra" che si occuperà delle finanze vaticane. Un gruppo internazionale per dar conto delle necessità e del pensiero della Chiesa universale. L'Italia è rappresentata dal cardinale Agostino Vallini, vicario di Roma e dall'economista siciliano Francesco Vermiglio. Il Consiglio per l'economia, otto tra vescovi e cardinali e sette esperti laici, prende così formalmente avvio prima che il Papa e la curia romana prendano la strada di Ariccia. L'organismo infatti è immediatamente esecutivo. Il Consiglio per l'economia è guidato dal cardinale tedesco Reinhard Marx arcivescovo di Monaco e Frisinga, la diocesi che fu di Joseph Ratzinger. 

Gli altri cardinali e vescovi sono Juan Luis Cipriani Thorne (arcivescovo di Lima), Daniel N. Di Nardo (arcivescovo di Galveston-Houston), Wilfrid Fox Napier (arcivescovo di Durban), Jean-Pierre Ricard (arcivescovo di Bordeaux), Norberto Rivera Carrera (arcivescovo di México), John Tong Hon (vescovo di Hong Kong). A eccezione dei cardinali Marz, Di Nardo e Ricard, gli altri porporati erano già membri del Consiglio per lo studio dei problemi organizzativi ed economici della Santa Sede che cessa di esistere. I laici sono invece l’economista maltese Joseph F. X. Zahra, che avrà il ruolo di vicecoordinatore, già nominato da Papa Francesco presidente della Commissione referente di studio e di indirizzo sull’organizzazione della struttura economico-amministrativa della Santa Sede; il francese Jean-Baptiste de Franssu, lo spagnolo Enrique Llano Cueto, il tedesco Jochen Messemer, il singaporiano George Yeo (tutti già membri della commissione per la riforma economica del Vaticano nominata da Francesco). Oltre al nostro Vermiglio, invece, new entry per il canadese John Kyle.

«La costituzione del Consiglio per l’economia, alle cui riunioni parteciperà il segretario di Stato Pietro Parolin», ha commentato padre Federico Lombardi, «è un passo chiave verso il consolidamento delle attuali strutture gestionali della Santa Sede, al fine di migliorare il coordinamento e la vigilanza circa le questioni economico-amministrative». Il primo appuntamento è fissato per il prosismo maggio.

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