Il gruppo promotore dell’iniziativa “Diritti per le nostre strade”, che si svolgerà a Verona, è composto dall’associazione capofila Aquiloni onlus, da Associazione per la pace tra i popoli, Lunamica, Ripresa responsabile, Self help-San Giacomo, Corte dei miracoli, Energie sociali, Self help, Le fate, D-hub atelier, Ainfelale, con il sostegno delle sedi locali di Radio popolare, Rete degli studenti medi, Libera, Banca etica, Cgil, Emergency, Rete Radie Resch e con il finanziamento del Centro di servizio per il volontariato.
Il laboratorio dei diritti
Tra le attività in calendario, gli incontri del Laboratorio permanente sui diritti Regimi di legalità e pratiche di cittadinanza che metteranno al centro dell’attenzione la “questione sociale”. Da febbraio a giugno, ogni mese è dedicato a un tema: nell’ordine, finanza (febbraio), povertà (marzo), lavoro (aprile), scuola (maggio) e carcere (giugno). Per ognuno si cercherà di mappare l’attuale situazione e di suggerire possibili strade da percorrere insieme.
L’incontro con padre Alex Zanotelli
La prima tappa del laboratorio si è svolta il 23 febbraio alla sede della Fondazione Nigrizia. Ospite della serata padre Alex Zanotelli, missionario comboniano, che ha parlato di Diritti sacrificati sull’altare della finanza. L’incontro ha acceso i riflettori sulle recenti mobilitazioni contro Comprehensive economic and trade agreement (Ceta), l’accordo, approvato il 15 febbraio dal Parlamento europeo, che prevede il libero scambio tra Canada e Unione europea. In particolare, ci si è focalizzato sul Trade in services agreement (Tisa), l’accordo per la liberalizzazione dei servizi pubblici, sociali, comuni.
Arte al servizio del sociale
Nel corso del progetto, oltre a varie iniziative informative e formative, troveranno spazio anche performance artistiche e creative a tema. «Alla base c’è un’idea di arte “al servizio del sociale”, fonte di aggregazione, ma anche mezzo di denuncia e di lotta», spiega Massimo Totola, referente dei laboratori espressivi e degli spettacoli ed eventi pubblici.
Verso un’integrale umanizzazione
«Siamo indignati non solo per l’attuale esplosione delle disuguaglianze sociali, ma anche per il modo in cui vengono “governate”: da un lato, a colpi di muri, recinzioni, esclusioni, espulsioni; dall’altro, con individualismo e competizione, in una guerra tra poveri», commenta Giovanni Ceriani, referente del laboratorio permanente. «Serve un cambio radicale di marcia, un cambio di approccio che sappia ricucire le comunità. La vera sicurezza è la sicurezza dei diritti, che deve essere alla base di un cammino di reale e integrale umanizzazione. Abbiamo bisogno di sentire pulsare il cuore della giustizia sociale e proveremo a farlo a partire da noi».
Iniziative come questa vanno nella direzione indicata da papa Francesco in un tweet dello scorso 10 dicembre, in occasione della Giornata mondiale dei diritti umani: «Lavoriamo tutti con decisione perché nessuno sia escluso dall’effettivo riconoscimento dei diritti fondamentali della persona umana».