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venerdì 16 maggio 2025
 
 

Nicaragua, la Chiesa difende i civili

16/10/2013  Si torna a combattere. Il vescovo di Jinotega chiede il pieno rispetto dei diritti umani. E all’Esercito regolare indirizza una nota nella quale manifesta preoccupazione e dolore per gli innocenti, per lo più contadini, caduti o feriti nel fuoco incrociato tra soldati e gruppi armati.

Lo spettro di una nuova guerra civile torna a scuotere il Nicaragua. La Chiesa cattolica, dal canto suo, alza la voce in difesa dei diritti umani. Indicando nel dialogo, nel confronto democratico e nel rispetto reciproco l'unica via per la pace e lo sviluppo. «Vi ricordo che i civili non sono colpevoli per il solo fatto di trovarsi in zone frequentate da gruppi armati»: monsignor Carlos Herrera, vescovo di Jinotega, ha scritto all’Esercito regolare una nota nella quale manifesta preoccupazione e dolore per le vittime innocenti, in maggioranza contadini, rimaste coinvolte nel fuoco incrociato tra soldati e gruppi armati, nelle comunità rurali di Pantasma y Wiwilí. Ne dà notizia la Radio Vaticana.

Secondo le autorità municipali e l’Associazione nicaraguense per la difesa dei Diritti Umani (Anpdh) nel Nord del Paese ci sono stati combattimenti tra truppe dell’esercito e gruppi armati con morti e feriti. Sebbene questi scontri non siano stati confermati dalla polizia o dai militari che considerano i gruppi armati come delinquenti comuni senza fini politici, le popolazioni della zona subiscono continue perquisizioni, controlli, ricatti e abusi, soprattutto le donne. «Invito il Governo ad agire con saggezza e avviare un vero dialogo, per evitare violenze e morte nel nostro Nicaragua, tanto sofferente, perché sono già troppi i morti, tanto tra i militari che tra i guerriglieri, ma anche tra la gente povera delle campagne che soffre più di chiunque questa situazione di instabilità sociale e di persecuzione», sostiene  monsignor Herrera nel comunicato in cui ricorda che le armi non sono strumenti efficaci per rivendicare i propri diritti.

«Bisogna avvalersi delle norme civili per evitare altro dolore alle famiglie e per fermare lo spargimento di sangue nella nostra regione», ha detto il vescovo  manifestando le proprie condoglianze ai famigliari delle vittime e la propria vicinanza alle popolazioni colpite da questo conflitto. «La pace si costruisce giorno per giorno nella ricerca dell’ordine voluto da Dio, che solo può fiorire quando ognuno riconosce la propria responsabilità, e per prevenire i conflitti e la violenza è assolutamente necessario che la pace venga vissuta come un valore nell’intimo di ogni persona», ha aggiunto monsignor Herrera

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