Niccolò Fabi ha vinto il Premio Amnesty International con la canzone Io sono l'altro.
«L’altro che mi interessa non è necessariamente il diverso, nell'accezione più iconografica e scontata della diversità etnica sociale o religiosa. Ho provato a parlare semplicemente dell’altro e della sua importanza. Di ogni altro che è il potenziale responsabile della nostra salvezza come della nostra infelicità, così come reciprocamente noi lo siamo della sua. Sono particolarmente orgoglioso che Amnesty International e Voci per la libertà abbiano riconosciuto come riuscito il mio tentativo, premiando questa canzone». Con queste parole Niccolò Fabi ha spiegato il senso della sua canzone, guidicata il miglior brano sui diritti umani pubblicato nel corso dell’anno precedente da un personaggio di spicco della musica italiana.
La canzone è all’interno del disco Tradizione e tradimento, pubblicato a ottobre 2019 e anticipato proprio da Io sono l’altro. La premiazione avverrà il 2 agosto durante la serata finale della 23a edizione di “Voci per la Libertà - Una canzone per Amnesty”, che si terrà dal 31 luglio al 2 agosto a Rosolina Mare (Rovigo) con vari ospiti musicali e con le semifinali e finali della sezione emergenti del Premio Amnesty. Il bando di concorso di questa sezione si è chiuso da pochi giorni. Ora l’organizzazione ha iniziato le selezioni per individuare gli otto brani che si contenderanno il premio a Rosolina Mare.
Emanuele Russo, presidente di Amnesty International Italia, ha affermato: «In un momento drammatico come quello che stiamo vivendo non potevamo non premiare Io sono l'altro di Niccolò Fabi, una riflessione sull’importanza dell’empatia, sull’altro, sul ‘diverso’. Io sono l'altro è un testo profondo che esalta la musica per merito della sua intensità, che racconta di un tempo in cui si tende a preferire egoismo e chiusura rispetto alla comprensione e alla conoscenza dell’altro. Racchiude in sé tutte le campagne che Amnesty International porta avanti da quasi 60 anni. Senza comprensione, empatia e rispetto reciproco non si potrà mai mettere fine alla catena di violazioni dei diritti umani a cui assistiamo, ogni giorno. Io sono l'altro, frutto della vena poetica e dell'impegno civile di Niccolò Fabi, sarà un prezioso alleato nelle nostre campagne in difesa dei diritti umani».
In lizza per il Premio c’erano anche Brunori Sas con “Al di là dell'amore”, Levante con “Andrà tutto bene”, Fiorella Mannoia con “Il peso del coraggio”, Motta con “Dov'è l'Italia”, Willie Peyote con “Mostro”, Daniele Silvestri con “Qualcosa cambia”, Tre allegri ragazzi morti con Pierpaolo Capovilla con “Lavorare per il male”, Margherita Vicario con “Mandela” e The Zen Circus con “L'amore è una dittatura”.