«A sedici anni ho avuto problemi
con il cibo», esordisce
così Nicole Grimaudo,
nella nostra chiacchierata
sul benessere fisico e mentale. «Benché fossi
molto giovane, ero già a Roma per lavorare
e questo era un bel sogno che si realizzava.
Ma, a quell’età, quando le cose accadono tutte
insieme e molto in fretta, non è facile sapersi
gestire alla perfezione. Facevo finta di
aver trovato il mio posto nel mondo e invece,
nella testa, mi sentivo sempre inadeguata».
Le occasioni in cui l’attrice siciliana si trovava
a dover mangiare fuori erano moltissime.
«Ho iniziato a prendere qualche chilo di
troppo: non si notava in modo eclatante ma
io ci stavo male e non riuscivo mai a riguardarmi
in video».
Col tempo arriva la consapevolezza di
aver preso troppe cattive abitudini alimentari.
«Mangiavo spesso fuori dai pasti, cosa
che fa molto male, e mi ero quasi dimenticata
del pesce e delle verdure che a casa mia
non erano mai mancati».
La soluzione passa
attraverso diversi tentativi di diete mai andati
veramente a buon fine fino a una piccola
svolta. «Come sempre corpo e testa danzano
insieme: non riuscivo a risolvere il mio problema
perché non ero sinceramente convinta
di dover dimagrire. La stessa parola dieta
mi apriva una voragine innaturale che non
era reale appetito, quanto nervosismo da
stress. Poi, con una scintilla, sono riuscita a
carburare davvero». Cioè? «Ho portato a termine
dieci giorni di dieta del minestrone, e
ho perso subito diversi chili. Il risultato era
visibile e mi piacevo di più: ciò mi ha dato
uno stimolo a continuare su quella strada fino
a recuperare la forma».
A volte un piccolo obiettivo raggiunto può
fare tanto.
Adesso Nicole ha il peso forma di
53 chili e vive la sua fisicità senza alcun patema
d’animo. «Credo dipenda anche dal
fatto che ora sono felice e non mangio più
per compensazione». Una felicità pura che
non passa solo dai meritati successi lavorativi
che appena qualche mese fa l’hanno vista
recitare accanto a Silvio Muccino nel film
Le leggi del desiderio ma che si radica nel valore
profondo della famiglia. «Tutto è cambiato
da quando sono rimasta incinta di Pietro». La gravidanza ha illuminato l’artista
di Caltagirone che ha potuto viverla
nel modo più sereno possibile. «Non
ho mai avuto nausee né forti dolori e la
pancia che cresceva diventava sempre
più armoniosamente parte di me. Mi faceva
quasi sentire più protetta. Questo
ha fatto sì che non avessi alcun vuoto da
colmare col cibo e che alla fine riuscissi a prendere appena dodici chili».
Un bel risultato per una che ai fornelli
è in grado di sfoggiare piatti come involtini
di pesce spada, pasta zucchine e feta
«e un ottimo tiramisù». Una che considera
la buona tavola un’ottima ragione
di convivialità. «Invitiamo spesso amici a
casa e, se fossi capace di cucinare anche
per tante persone, lo faremmo più spesso.
Confesso, invece, che a volte, quando sono in evidente difficoltà, camuffo dei piatti già pronti curandone la presentazione per poi spacciarli per miei».
Peccati veniali che si perdonerebbero
a chiunque. «Io comunque in chiesa
ci capito spesso ma, più che per andare
a Messa, per dialogare a modo mio con
Dio. Passeggio in giro per Roma e mi infi
lo in qualche navata silenziosa dove, da
sola, riesco a coltivare la mia fede.
momenti intensi e importanti che mi riallineano
con tutto quanto
fa Papa Francesco con i suoi fedeli? «Lui
riesce a fare ancora di più. Sono pazza
del suo operato e credo che stia riuscendo
a riavvicinare molti ragazzi della mia
generazione che si erano un po’ persi per
strada. La domenica aspetto con curiosità
le sue parole e, per ascoltarle ancora
meglio, sono andata a San
Pietro poco tempo fa per la
prima volta, benché vivessi
nella capitale da molto
tempo».
Questione di energie
spirituali e incroci mai casuali.
«Neanche io credo alla
casualità. La prima volta
che ho incrociato il Papa,
per esempio, mi trovavo a
Santa Maria Maggiore e stavo
davvero molto male. Poi
sono rimasta incinta e tutta
la mia vita ha ripreso vigore.
È come se questo Pontefi ce
mi stesse seguendo personalmente
».