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martedì 06 giugno 2023
 
 

Nigel Farage, il "populista" amato dal Regno Unito

26/05/2014 

Chissà quanti dei 750.000 italiani che vivono nel Regno Unito stanno pensando, dopo la vittoria dello Ukip di Nigel Farage alle ultime elezioni, di prendersi la cittadinanza britannica.

Per garantirsi quel passaporto, approvato dalla Regina, che li rende a tutti gli effetti suoi sudditi, non più bisognosi di un visto nel caso la Gran Bretagna decida davvero di andarsene dall’Unione Europea. Una possibilità esclusa, per ora, da intellettuali e uomini di affari che continuano a dire che la Gran Bretagna ci rimetterebbe economicamente senza gli altri paesi europei.

Il test vero sarà quel referendum dove i cittadini potranno dire sì o no all’Unione. David Cameron l’ha promesso per il 2017 se verrà rieletto l’anno prossimo. Per ora tutto è incerto tranne il successo del partito antieuropa di Farage.

Se vince la elezione supplettiva per la Camera dei comuni, che si terrà tra una settimana, Nigel Farage potrebbe inviare a Westminster il suo primo parlamentare in attesa di allungare la lista alle elezioni del 2015.

Alla sua ondata, per ora, non ha resistito nessuno. Né il liberaldemocratico Nick Clegg, sconfitto e quasi in lacrime, né il primo ministro David Cameron, danneggiato da diversi scandali, né quell’Ed Miliband, lontano dalla gente comune, che non sa il prezzo del latte né come mangiare un panino.

Il Regno Unito oggi preferisce a questi leader, allevati a Oxford e lontani dalla gente comune, un populista che, a detta di sua moglie, “fuma e beve troppo” e sta sempre al pub.

L’ultimo grande politico, Tony Blair, ha invitato i politici ad “avere coraggio” e resistere a un elettorato che chiede di uscire dall’Europa.

Per fermare la volpe Farage ci vorrebbe un Matteo Renzi che parli inglese alle elezioni dell’anno prossimo. Gli inglesi hanno ancora qualche mese di tempo per trovarlo.

 
 
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