Nino Frassica nei panni del maresciallo Cecchini in "Complimenti per la connessione" in onda tutte le sere su Raiuno alle 20.30
Per Nino Frassica è stato
ancor più facile del solito
indossare i panni del maresciallo
Cecchini di Don
Matteo: «Non ho nemmeno
dovuto recitare, perché faccio
davvero parte di quel 40% (oltre 22
milioni di persone) di italiani che non
sa usare Internet».
Una quota composta per la maggior
parte da over 65, che in Tv guardano
soprattutto Rai 1. Anche se negli
ultimi anni, come certificano i dati
della ricerca Demopolis, le cose sono
molto cambiate (siamo passati dal 9%
degli over 65 che nel 2010 dichiaravano
di accedere a Internet una o due volte
alla settimana, al 25% del 2016), ci sono
ancora tanti “esclusi digitali”. A loro, ma
non solo, si rivolge Complimenti per la
connessione, una “costola” (in gergo si
dice spin-off) di Don Matteo, in onda tutti
i giorni con un episodio di sei minuti
subito dopo il Tg1.
Tutto nasce perché Cecchini vorrebbe
ottenere una promozione. Ma
il suo superiore, il capitano Tommasi
(Simone Montedoro) gliela concederà
solo se imparerà a usare bene il computer.
Così organizza un ciclo di lezioni
a cui si unisce anche il sacrestano
Pippo (Francesco Scali), che alla sua
veneranda età sogna di entrare pure
lui nell’Arma. Ovviamente i due allievi
non sono proprio disciplinatissimi
ma, tra uno sketch e l’altro, imparano
a familiarizzare con termini come
smartphone, email, Wikipedia, hashtag
e streaming, eBook.
In pratica, una versione 2.0 delle
mitiche lezioni di Non è mai troppo tardi
con cui il maestro Alberto Manzi negli
anni Sessanta aiutò oltre un milione
di italiani semianalfabeti a prendere
la licenza elementare. In realtà Frassica
gioca a fare il modesto, perché con
il computer sa già fare parecchie cose:
«Lo uso per scrivere, per vedere i video
su YouTube anche se non so commentarli.
Poi “sfrucuglio” su Google per cercare
informazioni, specie su film e libri
e ho pure una pagina Facebook».
Addirittura...
«Sì, l’ha sistemata un mio amico e
io ogni tanto scrivo qualcosa o carico
una foto».
Molti usano Facebook per ritrovare
vecchi amici. Lo fa anche lei?
«Sì, in questo modo ho ritrovato
molti miei vecchi compagni di scuola
di Messina. Mi mandano le foto di
come sono adesso. Sono cambiati...
eppure li riconosco lo stesso e questo è
molto bello. Mi sono pure iscritto a un
gruppo su Facebook: “Sei di Messina
se...”. Da anni vivo a Roma e quando ho
un po’ di nostalgia vado lì e vedo cosa
scrivono i miei compaesani».
Usa anche Twitter?
«Ancora no. Ma voglio imparare
perché su Internet c’è davvero tutto: è
una biblioteca, una piazza, un negozio.
Per questo consiglio a chi è come me di
vincere diffidenze e paure e farsi avanti,
di non perdere tempo e imparare a
usare presto queste tecnologie. Certo,
si può vivere pure senza e io quando
sono in vacanza cerco di spegnere tutto,
ma penso sempre che uno più cose
sa meglio sta».
Che cellulare ha?
«Ne ho uno che fa le foto, ma non
i selfie. Ma tanto a me serve solo per
telefonare e inviare gli Sms. E cerco di
usarlo solo per lavoro perché quando
sono con gli amici vedo che molti di
loro passano la maggior parte del tempo
con gli occhi fissi sullo schermo del loro cellulare, magari per
scrivere ad altri amici. Ma come, non
bastiamo noi che ci siamo? Va bene
sapere usare le tecnologie, ma come in
tutte le cose ci vuole giudizio».
Quando ha qualche problema,
cerca di risolverlo da solo?
«Macché. Peggiorerei solo la situazione.
Chiamo i miei nipoti o, se
non ci sono loro, il mio tecnico fidato.
A proposito, devo farlo proprio oggi
perché non riesco più ad accendere il
mio televisore...».
Lei fu lanciato da Renzo Arbore a
Quelli della notte. Per farsi notare da
lui, lasciava sulla sua segreteria telefonica
messaggi strampalati come
«Pronto, sono Frassica. Sono un mio
ammiratore». Oggi userebbe le email
o Facebook per fare colpo?
«Perché no? Anzi, dirò di più.
Proprio su Facebook ho scovato due
comici che poi ho chiamato con me
in radio nella mia trasmissione Il
programmone: uno, Valerio Rondini,
aveva messo una foto che mi ha fatto
molto ridere; l’altro, Nicola Leugio,
faceva delle battute che sembravano
scritte da me...».
Il suo collega in divisa Catarella
nel Commissario Montalbano diventa
un esperto di computer. Con le lezioni
di Complimenti per la connessione
potrebbe diventarlo anche il suo maresciallo
Cecchini?
«No, resterà sempre un po’ sprovveduto.
Però per adesso sono in programma
solo 20 puntate. Chissà, forse
ci diranno di proseguire e allora anche
lui potrebbe davvero diventare bravo».
Insomma, il “non è mai troppo tardi”
del maestro Manzi vale anche per
il buon Cecchini. E, soprattutto, per i
milioni di italiani che seguono le sue
lezioni tutte le sere.