Quale modo migliore per
festeggiare i 30 anni di
Quelli della notte se non
condurre un programma
radiofonico dove l’improvvisazione
e il non
sense sono le uniche
regole ammesse?
È un
compleanno importante che Nino
Frassica intende celebrare tornando
in radio, con un’ora di comicità scoppiettante
in cui l’eloquio surreale è il
protagonista indiscusso e fa del suo
programma un Programmone.
«La radio è un paradiso in cui
tutto è permesso e dove regna una
maggiore apertura alla comicità,
anche quando sperimenta formule
espressive sopra le righe. Trovo che la
radio stia vivendo una nuova e bellissima
stagione perché è giovane, rinnovata
e disinvolta», esordisce l’attore.
Una ventata di novità
Siciliano doc,
dopo un anno di studi al Teatro Piccolo
di Milano, Nino Frassica inizia la sua
carriera di showman grazie a un originale
messaggio lasciato nella segreteria
telefonica di Renzo Arbore, che
lo recluta nel cast del suo film del 1983
FF. SS. – Cioè… che mi hai portato a fare
sopra Posillipo se non mi vuoi più bene?
L’incontro con Arbore. Dopo due
anni arriva la svolta con la partecipazione
a Quelli della notte, il fortunato
format ideato e diretto sempre da
Arbore, che ha scritto una bellissima
pagina della nostra televisione.
Era
la primavera del 1985 quando quello
strano salotto popolato da personaggi
onirici e strampalati entrò nelle case
degli italiani portando una ventata
di novità e leggerezza che, in pochissimi
giorni, fece schizzare lo share al
51%. Nella trasmissione, Nino vestiva
i panni di Frate Antonino da Scasazza,
funambolico organizzatore di un
concorso a premi, che conquistò intere
platee di telespettatori a suon di risate
e gli valse il titolo di comico italiano
tra i più talentuosi. Chi c’era, ricorderà
come Nino sapeva giocare abilmente
con le parole, cambiandone la pronuncia
e creando così una satira carica
di doppi sensi e dai suoni esilaranti.
Il successo in don Matteo
«Quando
vivevo in Sicilia trascorrevo gran
parte del tempo al bar insieme ai miei
amici», continua Nino. «Eravamo tutti
giovani e disoccupati ma nessuno di
noi cercava lavoro. Io non facevo i
concorsi per paura di vincerli! Preferivo
stare con loro a scherzare e proprio
in quell’atmosfera così goliardica
è nato l’idioma che tutti conoscono.
Non sono un caso unico, sono molti i
personaggi nati dallo spirito di gruppo
che si crea quando le persone si
conoscono bene, mi riferisco a Cochi
e Renato, Diego Abatantuono, Enzo Jannacci e Giorgio Faletti, veri e propri
gioielli della comicità italiana».
Tra una registrazione in radio e
l’altra, Nino Frassica è impegnato con
le riprese di Don Matteo, la celebre e
seguitissima serie televisiva ormai
giunta alla decima edizione. Nella fiction interpreta il maresciallo della
stazione dei Carabinieri di Spoleto
Antonino Cecchini, militare dalla battuta
pronta e orgogliosissimo di appartenere
all’Arma, geloso sino all’inverosimile,
nonché migliore amico del
protagonista Terence Hill (al quale fornisce
sempre preziose informazioni
per poi venir aiutato nella risoluzione
dei casi).
«In una provincia in cui si conoscono
tutti il mio personaggio
è il classico uomo del Sud, molto
affezionato alla famiglia e pronto a
qualsiasi cosa pur di difenderla. Nelle
nuove puntate sarò alle prese con mia
figlia Assuntina, una bella studentessa
ventenne nel pieno della giovinezza.
In Don Matteo io rappresento la legge,
sono colui che arresta il colpevole
anche quando è un vicino di casa. Ma
c’è un momento, che arriva puntuale
verso la fine di ogni puntata, in cui il
prete pronuncia bellissime parole di
speranza, amore e perdono anche nei
confronti di chi agisce male».
Un saluto ai lettori
E a questo punto
non ci resta che fare gli auguri all’onorata
carriera del Maresciallo più simpatico
d’Italia che, a sua volta, vuole
salutare i lettori di Famiglia Cristiana
inviando loro un messaggio: «Cari lettori,
vi mando un saluto che parte dal
cuore. Vorrei che Famiglia Cristiana diventasse
un quotidiano e magari, perché
no, con una bella rubrica a cura di
Frate Antonino da Scasazza».
Più surreale di così!