Come genitore e come psicopedagogista m’interrogo sull’utilità di questo sistema: sono davvero necessari i compiti? A cosa servono? Non sarebbe bello pensare a un’estate libera da riempire di passioni?
Per tutti penso sia necessario tenere la mente allenata e rinforzare l’abitudine alla fatica. Per chi ha qualcosa da recuperare (chi è stato promosso con delle riserve o delle sufficienze risicate) è importante progettare un piano di sostegno per rinforzare e recuperare le materie a rischio.
Le migliori risposte a questi obiettivi sono i pacchetti compiti preconfezionati? Direi che sono la risposta più semplice, forse non la più stimolante.
Per chi, durante l’anno scolastico, ha fatto il proprio dovere e raggiunto gli obiettivi di apprendimento prefissati, mi piacerebbe pensare ad attività alternative e non necessariamente legate all’area del sapere. Saper affrontare un problema e trovare soluzioni è una competenza base per il successo professionale e non solo. L’estate è piena di opportunità per dedicare alle proprie passioni tempo ed energie. Ogni bambino potrebbe costruire con l’insegnante e i genitori un patto scritto, molto semplice, con gli impegni che intende prendersi. Pensare ai compiti delle vacanze come a un "progetto" costruito su misura col ragazzo.
Per esempio chi è appassionato di fotografia potrebbe preparare una mostra fotografica su tutti i posti visitati durante le vacanze; chi ama la lettura potrebbe leggere libri; chi il cinema fare una ricerca sui diversi modi con cui i registi costruiscono i film di animazione; chi è appassionato di cucina potrebbe collaborare in famiglia alla preparazione dei pasti e preparare un libro di ricette; chi ama la natura potrebbe fare l’orto e registrare le scoperte nel ciclo semina/crescita/raccolta...
E se qualcuno si prendesse l’impegno di aiutare un compagno che ha delle
lacune da recuperare in qualche materia, se lo seguisse con cura negli
esercizi e vegliasse sullo svolgimento di tutti i compiti di recupero,
non potrebbe essere questo un progetto compiti da riconoscere?
A settembre ci si troverebbe in classe con materiali molto più interessanti di una serie di esercizi tutti uguali, svolti con più o meno precisione.
Il tempo delle vacanze non deve essere un tempo per poltrire, per non fare niente o annegare in una sovrabbondanza di tempo vuoto da riempire con attività spazzatura. Questo è il rischio da evitare!
Tutto può apparire più complesso, lo ammetto, ma è davvero un sogno impossibile?