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domenica 13 ottobre 2024
 
 

Noi che a merenda mangiamo verdure

29/05/2015  Ha scritto un libro ispirato alla sua esperienza. Paola La Rosa racconta come si vive in una famiglia Vegana e sfata l'accusa di estremismo.

Ora di merenda: sedute al tavolo della bella casa affacciata su un giardino Bianca (6 anni) e Maya (4 anni), sgranocchiano dei piselli dopo averli tolti, con gran divertimento, dal baccello. E li gustano con la stessa soddisfazione con cui la maggior parte dei coetanei si ingozza di merendine. Siamo in una famiglia vegana, parola sempre più in uso e che per molti è sinonimo di estremismo e chiusura alimentare.

Nessun estremismo in questa famiglia molto accogliente che, come racconta mamma Paola La Rosa (42 anni) con un divertente romanzo, vagamente autobiografico, Straziami ma di tofu saziami (edito da Rizzoli e scritto a quattro mani con la giornalista Paola Maraone), segue uno stile di vita (non solo un’alimentazione) improntato sulla scelta di non utilizzare nulla di origine animale, né conservato e sofisticato. «Può sembrare complicato, ma è una questione di organizzazione e di aver voglia di cercare i prodotti giusti e biologici. Bisogna poi stare tanto in cucina e metterci 24 ore per fare la pasta e fagioli. Ma a me e Monir, il papà delle bambine, piace». Nel romanzo Paola racconta di una ragazza, cresciuta a cibo spazzatura, che diventa vegana per amore. Con tutte le difficoltà del caso.

 Ammirevoli nella realtà le due piccole di casa che ai prodotti industriali preferiscono frutta e verdura: «Invidiano ai loro coetanei solo il gelato, che è una delle eccezioni che ci concediamo perché ci rendiamo conto che per la convivialità non si può dire sempre di no». Spesso si accusa i vegani di malnutrire i bambini, ma è chiaro che Bianca e Maya sono belle e sane: «La dieta l’abbiamo decisa con una nutrizionista vegana. Bianca ha gli esami del sangue perfetti perché il ferro è in tutta la verdura e il calcio nelle alghe e nelle mandorle». La scelta di questa famiglia da molti è considerata una moda. Ma in una società che va in tutt’altra direzione è comunque difficile da portare avanti: «Dipende sempre dal grado di accoglienza di chi ti sta attorno. Se inviti un amico che non mangia pesce non lo cucini. Lo stesso si dovrebbe fare con un vegano».

 
 
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