Vorrei far capire a chi
ci governa che le famiglie
sono stanche delle tante
promesse mai mantenute.
Ciò che più mi inquieta, poi,
è l’età pensionabile sempre
più alta. Come possono i
nostri giovani – io ho quattro
figli – trovare lavoro se
noi adulti non gli lasciamo
il posto? E come può una
persona che ha iniziato a
lavorare a sedici anni essere
produttiva fino a sessantacinque
e oltre? Chi ha
lavorato in fonderia o ha
fatto turni notturni e lavori
usuranti, dopo quarant’anni
di lavoro ha diritto ad
andare in pensione e far
posto ai giovani. È inutile
che i politici si dispiacciano
se i nostri ragazzi se ne
vanno all’estero. Purtroppo,
sono costretti a farlo. E noi
famiglie siamo stufe di essere
prese in giro.
ATTILIO
Per uno Stato fare cassa
in momenti di crisi tarpando
le ali ai giovani e impedendo
loro di spiccare il volo verso il
futuro, non solo non è giusto,
ma è controproducente per il
bene stesso del Paese. Manca
in Italia una seria politica che
assicuri ai giovani il lavoro. E
non risolve nulla alzare l’età
pensionabile per aggirare il
problema, creando degli esodati.
Si commette solo una
doppia ingiustizia: verso i lavoratori,
cui si nega il diritto
a godersi la pensione in età
decente; verso i giovani, cui si
chiude l’accesso all’occupazione.
Ma anche le sterili proteste
con felpa servono a nulla.