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domenica 06 ottobre 2024
 
 

I separati si sentono sfrattati dalla Chiesa?

18/09/2013 

Papa Francesco invoca «un’accoglienza cordiale»  per tutti, anche chi si trova in situazioni problematiche siano essi persone conviventi , separate o divorziate e risposate. Ne parliamo con Ernesto Emanuele, 78 anni, milanese e separato da 25 anni, presidente dell’associazione Famiglie Separate Cristiane.

  • - Cosa pensa delle parole del Papa?

    «Il Papa ha ripetuto quello che la Chiesa dice da anni, dalla Familiaris Consortio in poi: che i separati vanno accolti. L’unica novità è che la Chiesa accoglie a macchia di leopardo, una diocesi sì e una no. Quello che mi ha colpito, però, delle sue parole è che ha ripetuto tre volte di accogliere nella Verità. Evidentemente questo non è casuale».  

  • - In Italia i separati si sentono ancora “sfrattati” dalla Chiesa?

    «Sì, perché sono accolti qua e là. Eppure siamo 4 milioni di separati e un milione e 200 mila bambini figli di separati. Nella nostra associazione ci sono coppie di separati che, con il loro esempio, insegnano ad altri nella stessa situazione a vivere l’astinenza.  Nelle parrocchie, invece,  c’è una coppia “doc” che insegna alle coppie separate. Ma come può sapere la complessità dei loro problemi o come può proporre questo modello di vita? I separati, come è stato espresso nella relazione finale del convegno di Salsomaggiore, devono diventare soggetti della pastorale e non restare oggetti. Paolo VI diceva saggiamente: “l’uomo di oggi ascolta più volentieri i testimoni che i maestri”. 

  • - Cosa occorre allora?

    «Occorre che i separati vengano accolti e guidati da separati, gli unici che possono capire fino in fondo le loro problematiche». 

  • - L’Associazione da lei fondata cosa propone?

    «L’associazione accoglie tutti, però mostra un Verità che è difficile e lontana a cui tendere, ma comunque accoglie. Sulla comunione negata ai separati, invece, non posso dire nulla perché non sono un teologo. Il cardinale Carlo Maria Martini addirittura aveva invocato un concilio su questi temi e Papa Bergoglio ha detto che se ne parlerà nel Sinodo».

  • - Quali sono le motivazioni che l’hanno spinta a fondare questa associazione?

«La necessità di accogliere, noi lo facciamo dal 1990. Credo che i cristiani debbano supplire là dove manca la comunità cristiana».

 

 
 
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