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sabato 07 settembre 2024
 
I lettori ci scrivono
 

Noi single: ignorati dalla Chiesa e dalla società

21/08/2014 

Ho voglia di sfogarmi. Nei suoi “Colloqui” e nella rivista si parla spesso della famiglia (soprattutto quella con figli), che non sarebbe tutelata abbastanza. Mi pare giusto. Ma, oggi, io vorrei parlare di chi, come me, è single. Mentre tutti, almeno a parole, si battono per i diritti delle famiglie, nessuno pensa a chi è solo. I single, infatti, sono i più tartassati. Io non ho figli e non posso avere detrazioni per il loro mantenimento. Non ho nessuno con cui dividere le tasse e tutte le spese di condominio, canone Tv, riscaldamento, che sono le stesse di chi ha un coniuge con cui dividerle. Negli alberghi, a me single applicano un sovrapprezzo, e se vado al ristorante da sola, mi guardano male. Se, poi, dovessi perdere il lavoro, non ho chi può provvedere a me. Mentre sarei la prima a essere mandata via in caso di esuberi, perché chi ha famiglia è più tutelato. Certo, la vita da single ha anche i suoi vantaggi ma, in certe giornate, tornare in una casa vuota, senza nessuno con cui parlare o sfogarsi, è davvero triste. E anche dalla Chiesa mi sento emarginata: pare che esistano solo due scelte: sposarsi o andare in convento, noi single non esistiamo. Eppure, non sempre è una nostra scelta: semplicemente accade di restare single.

CLAUDIA

Single per scelta o per necessità? Sono due situazioni del tutto differenti. E mi pare che tu, cara Claudia, ti poni a metà tra i vantaggi dell’essere single e la nostalgia di non poter aver qualcuno con cui condividere non solo le spese, ma soprattutto gli affetti. Parliamo pure della situazione dei single (tra l’altro, sono in crescita nel nostro Paese), ma eviterei il confronto con le famiglie. A ognuno il suo, con equità e giustizia.

 
 
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