Devo dire che noi tre sorelle da piccole e da giovani non ci siamo mai capite, mai sostenute, anzi eravamo capaci di picchiarci come tre maschiacci. Mamma si intrometteva sempre, non faceva che parlar male dell’una con l’altra, coltivava la nostra invidia; se ne accorgeva? Non lo so. Fatto è che siamo state sempre distanti. Solo le grandi occasioni ci “convocavano”. Ma ora che i nostri figli sono grandicelli e la mamma non c’è più, la maggiore ha diramato un vero invito (ha studiato legge!): perché non ci troviamo noi tre senza mariti e senza figli per una nostra gita al mare, questa estate? E io scoppio dalla gioia e dalla paura. Che cosa succederà?
DAMIANA
— E già ti batte il cuore, cara Damiana! Mi viene da pensare che la vostra “sorellanza” così inasprita, combattiva, perfino negata anche per le intrusioni materne che tu nella tua lettera descrivi così bene, sia sempre stata in qualche modo accesa, sotto la cenere. A partire dalla maggiore, ora cominciate a scoprire che ci tenete l’una all’altra, per quanto siate diverse; il progetto di lasciare a casa marito e figli vi eccita, vi fa sentire giovani, capaci di avventure. Tu racconti che i tre mariti – stupitissimi – vi hanno già dato l’ok per la vostra “fuga” al mare la prossima estate.
È davvero una cosa nuova, ma... piena di ostacoli! Chi organizzerà, chi prenoterà? E se quello che organizza una non va bene alle altre? E se vi annoiate? Se non sapete cosa dirvi? Se starete a contare le spese, controllandovi a vicenda? Tutte domande legittime, anche se dettate da una paura di fondo. Tu che – come scrivi – sei “quella di mezzo” e quella più danarosa, potresti proporre qualche piccolo preliminare: perché non vi riunite una sera per una pizza (e dato che proponi tu, puoi anche pagare tu) per condividere le vostre emozioni e le vostre paure? Potreste perfino giocare a “quella volta che...” tirando fuori un’antica litigata o un’antica solidarietà.
E così la vostra piccola avventura porterà molti frutti, primo tra tutti la scoperta che avete “genitori diversi”, poiché ciascun figlio – come insegnano le scienze relazionali, vedi il mio testo L’altra trama (ed. Ancora) – nasce in un dato punto della vita di coppia; le aspettative e le esperienze di ciascun figlio per gli “stessi” genitori cambiano, in modo naturale! Se mettete in comune questi vissuti, ciascuna di voi scopre lati dei genitori che non conosceva e sarà molto arricchente. E soprattutto diventerete più sorelle. Auguri!