DON CESARE - Non ritengo che la noia e l’impazienza dei fedeli sia causata solo dall’omelia. E le lungaggini cerimoniali? Perché non favorire la partecipazione attiva dei fedeli? Allo stadio e a teatro non si annoiano perché è una scelta.
Purtroppo in tanti casi l’omelia diventa una “predica” noiosa sia per il contenuto che per la lunghezza. Senza per questo mettere in dubbio la buona fede di tanti sacerdoti che vivendo questo accelerato “cambiamento d’epoca” hanno difficoltà a cambiare “registri” e linguaggio. Non senza ragione papa Francesco nella sua prima esortazione apostolica dedica ben 25 numeri all’omelia con la consapevolezza che si tratta di un’emergenza pastorale (EG 135-159). È, tuttavia, altrettanto vero che la noia e l’impazienza di andarsene non è causata solo dall’omelia che, in ogni caso, secondo papa Francesco, non dovrebbe mai andare oltre gli otto/dieci minuti. Sovente è tutta la celebrazione che è piatta, anonima, fredda, distante, senza emozioni. Sono sempre meno le persone che vanno a Messa per abitudine e sempre più coloro che ci vanno per scelta. Ma si sceglie ciò che parla al cuore, alimenta la fede ed entusiasma per il Vangelo. Non si tratta di moltiplicare le Messe, ma di qualificarle perché il Risorto posa far sentire la sua presenza come ai discepoli di Emmaus.