Il ministero ordinato non è «un patto di lavoro», ma un «dono» che i sacerdoti ricevono e devono preservare con buona volontà, intelligenza, «anche con furbizia», ma senza rovinarlo e senza diventare «ministri imprenditori, faccendieri»: è l’avvertimento di papa Francesco che questa mattina, nella sua residenza di Casa Santa Marta, ha concelebrato messa con numerosi vescovi e sacerdoti.
Il ministero, ha detto il Papa commentando la lettera di San Paolo a Timoteo proposta oggi dalla liturgia, è un dono che non va trascurato. «Non è un patto di lavoro», ha detto Jorge Mario Bergoglio a quanto riportato da Vatican News: «Io devo ricevere il dono e custodirlo come dono e da lì scaturisce tutto, nella contemplazione del dono. Quando noi dimentichiamo questo, ci appropriamo del dono e lo trasformiamo in funzione, si perde il cuore del ministero, si perde lo sguardo di Gesù che ha guardato tutti noi e ci ha detto: “Seguimi”, si perde la gratuità» e da qui «scaturiscono tutte quelle deviazioni che noi conosciamo, dalle più brutte, che sono terribili, a quelle più quotidiane, che ci fanno centrare il nostro ministero in noi stessi e non nella gratitudine del dono e nell’amore verso Colui che ci ha dato il dono, il dono del ministero».
Facciamo quello che possiamo, con buona volontà, intelligenza, «anche con furbizia», ma sempre per custodire questo dono, ha detto ancora Papa Francesco, che ha fatto l’esempio del fariseo che nel Vangelo di Luca ospita Gesù nella sua casa, trascurando «tante regole di accoglienza», trascurando i doni: « Sempre si dimenticano i doni quando c’è qualche interesse dietro, quando io voglio fare questo, fare, fare … Sì, dobbiamo, i sacerdoti, tutti noi dobbiamo fare cose e il primo compito è annunciare il Vangelo, ma occorre custodire il centro, la fonte, da dove scaturisce questa missione, che è proprio il dono che abbiamo ricevuto gratuitamente dal Signore». Il Papa ha concluso la sua omelia pregando Dio perché «ci aiuti a custodire il dono, a vedere il nostro ministero primariamente come un dono, poi un servizio», per non rovinarlo «e non diventare ministri imprenditori, faccendieri», e tante cose che allontanano dalla contemplazione del dono e dal Signore, «che ci ha dato il dono del ministero». Papa Francesco nella sua omelia ha ricordato, in particolare, chi festeggia il 25esimo dell’ordinazione e il cardinale Edoardo Menichelli, arcivescovo emerito di Ancona, che è sulla soglia degli 80 anni.