Esistono le famiglie perfette? Se leggiamo quanto dice papa Francesco alla fine di Amoris laetitia, dovremmo rispondere di no: non esistono né le famiglie perfette né quelle preconfezionate una volta per sempre. Eppure, parlando con i genitori, capita spesso di incontrare i loro sensi di colpa, soprattutto sembra che non si riesca mai a portare avanti quel progetto che c’era all’inizio del cammino matrimoniale.
Non dovremmo stupircene, accade infatti proprio così, perché la famiglia è un organismo vivente, con un suo ciclo di vita, che attraversa tempi e stagioni diverse, attraversa crisi e cambiamenti, che sono sempre anche occasioni di crescita. La famiglia cambia perché cambiano coloro che ne fanno parte e cambia anche perché subisce l’interazione con il mondo esterno e con la cultura. Niente è scontato, fin dall’inizio, quando due persone si scelgono per camminare insieme: in quella scelta c’è sicuramente anche amore e attrazione, ma c’è anche un desiderio di trovare nell’altra persona una risposta ai propri bisogni irrisolti.
La coppia attraverserà certamente un momento di crisi affinché ci si possa scegliere reciprocamente per quello che si è. Se nella famiglia arriva il primo figlio, si tratterà ulteriormente di fare spazio a qualcun altro: accanto alle cose belle, ci sarà anche la fatica di distogliere l’attenzione da se stessi. I figli non sono mai la fotocopia di quello che i genitori hanno in mente, pertanto essi devono imparare ad accogliere gli errori e i fallimenti. In ogni momento della vita della famiglia ci sono dei compiti da assumere. Quello più difficile è probabilmente l’impegno ad accompagnare i figli adolescenti. È il tempo in cui i genitori devono saper dire no. Sono infatti i confini e i limiti che aiutano i ragazzi a costruirsi un’identità.
È difficile, perché i genitori devono fare i conti con la paura di perdere l’affetto e con quella di essere giudicati inadeguati. Sappiamo infatti che la paura porta a ingigantire gli ostacoli e talvolta ci blocca. Mi sembra chiaro allora che ciò che è proprio di un genitore non è essere perfetto o non sbagliare mai, ma assumere con responsabilità e amore i compiti che la vita familiare, di volta in volta, ci invita ad assumere.