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venerdì 11 ottobre 2024
 
 

Non lasciamo soli i bambini di Haiti

25/05/2010  La Fondazione Rava intensifica l'impegno per l'isola a oltre quattro mesi dal terremoto. Con l'aiuto di Danone.

"I riflettori su Haiti si sono spenti, ma a più di quattro mesi dal terremoto l'emergenza è rimasta la stessa; la fame è il problema principale", spiega con passione Mariavittoria Rava, presidente della Fondazione Francesca Rava - Nph Italia, che da dieci anni opera con competenza e buoni risultati per uno dei Paesi più poveri al mondo, soprattutto per i bambini.

"Il problema dei senza casa è enorme e quello della fame ora è più grave;la gente lotta, durante le distribuzioni di riso", le fa eco padre Rick Frechette, il missionario e chirurgo che, ad Haiti, da 22 anni dirige l'associazione umanitaria Nph (Nuestros pequenos hermanos) a favore dell'infanzia. "Ora comincia anche la paura di epidemie. Siamo in una situazione veramente urgente ed è importante che il mondo non dimentichi".

Perciò la Fondazione Francesca Rava - Nph Italia ha intensificato la propria azione. Il 25 maggio, al Teatro alla Scala di Milano, una serata straordinaria con la Filarmonica della Scala diretta dal maestro Lonquich ha destinato l'intero ricavato ai suoi progetti umanitari in Haiti (informazioni e prenotazioni: 02-54.12.29.17; www.nphitalia.org). E una recente collaborazione con Danone Italia aumenta la possibilità di soccorrere gli affamati dell'isola. E' entrata in commercio, infatti, una linea di yogurt dal nome "Danone per Haiti", il cui ricavato si tramuterà interamente in piatti di riso per la popolazione, con l'obiettivo di distribuire dieci milioni di razioni di riso entro la fine del 2010.

Inoltre, 14 dei 600 bambini dell'orfanotrofio di Nph ad Haiti sono giunti in Italia per partecipare alle finali italiane, il 29 e 30 maggio a Lignano Sabbiadoro, della Danone Nations Cup, uno dei più qualificati tornei giovanili internazionali di calcio, che nel nostro Paese si svolge in collaborazione con il Csi (Centro sportivo italiano). I piccoli haitiani saranno anche la quarantesima squadra alle finali mondiali in Sudafrica, a fine settembre.

"Sport, musica e cultura uniscono il mondo. Invitare questi bambini a giocare è un invito enorme alla tavola della vita", spiega padre Rick Frechette. "Questa è la vera forma di globalizzazione: unire il mondo in una sola famiglia".

 
 
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