Un imprenditore non paga l'Iva, viene denunciato dall'Agenzia delle Entrate. I suoi legali sostengono che la causa del mancato versamento è stata la difficile situazione economica della sua azienda e il giudice lo assolve. Non si tratta di un caso unico, ma quello accaduto all' imprenditore informatico di Milano ha fatto rumore per l'entità della somma non pagata: ben 180 mila euro. Questi i fatti. L'Agenzia delle Entrate, dopo aver accertato l'omesso versamento, denuncia l'uomo alla Procura che con decreto penale lo condanna a sei mesi di reclusione, convertiti in una multa di 40 mila euro. L'imprenditore fa ricorso chiedendo il rito abbreviato e di fronte al Gup Carlo De Marchi i suoi avvocati sostengono che l'Iva non è stata versata per l'impossibilità materiale di farlo "a causa della difficile situazione economica dell'impresa e, più in generale, della crisi finanziaria del Paese".
Per corroborare questa tesi, i legali aggiungono che "l'Agenzia delle entrate era stata doverosamente informata dal contribuente dell'importo Iva dovuto, motivo per cui non vi era stato l'intento di evadere". Altrimenti, "non avrebbe nemmeno fatto la dichiarazione dei redditi". Il giudice ha accolto questa tesi, prosciogliendo l'imprenditore perché "il fatto non costituisce reato". Niente più condanna penale e conseguente multa, quindi, anche se ovviamente i 180 mila euro di Iva dovranno essere versati.
Si diceva prima che non si tratta dell'unico caso. Negli ultimi mesi altri imprenditori di Oderzo (Treviso), di Firenze e di Venezia sono stati assolti dopo aver omesso di pagare l'Iva perché le loro ditte a loro volta non erano state pagate dai clienti (in alcuni casi enti pubblici) e, dopo aver pagato fornitori e clienti, erano rimasti con le casse vuote.