Distretto sanitario di Tillabéry. Sud Ovest del Niger. È qui che Coopi ha iniziato lo scorso anno un progetto che si è posto l'obiettivo di salvare dalla malnutrizione 2.000 bambini con un budget di 100mila euro: finora è stato possibile raggiungere il 70% dei beneficiari, ma c'è ancora tempo per sostenere l'impegno dell'organizzazione umanitaria. Scade infatti il prossimo 21 settembre la campagna sms solidale di Coopi al numero 45507: anche 2 euro possono fare la differenza considerando che con 10 euro si possono assicurare due settimane di cibo a un bambino. Ne servono invece 150 per intervenire e curare casi particolarmente gravi e con 1.000 si ha l'opportunità di svolgere un monitoraggio sullo stato nutrizionale dell'intera comunità.
I numeri, d'altronde, a livello globale, non mentono: sono più di un miliardo le persone malnutrite in ogni angolo del mondo: fra queste, 26 milioni sono bambini sotto i cinque anni che vivono tra Asia e Africa. Il Niger, in questo contesto, rappresenta un caso drammatico posizionandosi ngli ultimi dieci posti nella classifica degli Stati con il Pil procapite più basso: se a quasto siaggiunge l'ormai cronica crisi alimentare che da oltre un anno ha messo in ginocchio l'intera fascia del Sahel, è facile intuire come l'intervento di Coopi sia un'emergenza e non una possibilità da prendere in considerazione.
Cosa provoca la malnutrizione? La morte, nei casi più gravi, ma non solo: i primi 1.000 giorni di vita di un neonato sono determinanti per il suo sviluppo, cognitivo e motorio, e un'alimentazione equilibrata e consona alla sue esigenze riduce esponenzialmente il rischio di "ritardi". Il punto è che un bambino che versa in questo genere di condizioni rappresenta un rischio, peggio, un "lusso", che la comunità che gli ruota intorno non è in grado di sostenere. Per interrompere questo circolo vizioso, in fondo, basta un sms.